Riccardo Piccirillo – Diego

Riccardo Piccirillo, ottimo ritrattista napoletano che abbiamo già pubblicato qualche tempo fa con il suo progetto “Seven Seconds”, ha avuto l’occasione di testare per noi una Sony A7R MKIII dotata di ottica 24-70G Master. Questo è il portfolio che ha realizzato, corredato dal suo racconto:

“A Mergellina, Napoli, ci sono delle cabine bianche e azzurre su una spiaggia. Si trovano alle spalle di quelli che vengono chiamati “gli chalet”, in un’area dove il mare non è balneabile. Lì c’è un molo, piccolo e di legno, dove sono ormeggiate alcune barche. Diego lavora dentro la cabina più vicina al molo e il suo incarico è guardarlo, esattamente come fanno i guardiani dei fari o gli incaricati della sicurezza di un museo. Nella sua cabina c’è un monitor con alcune telecamere e una piccola finestra, da dove può osservare cosa succede fuori senza essere notato. Diego passa la maggior parte del suo tempo lì dentro, in solitudine. Per me quelle cabine sono magiche. Sono sempre stato attratto da quel luogo che ho visitato tante volte. E’ curioso come lì la luce cambi continuamente e le stesse costruzioni possano sembrare nuove o diverse. Vengono fuori sempre nuovi spunti e nuovi scatti.

Diego lavora senza parlare, la sua cabina è silenziosa e umida, ha  un odore simile a quello di un banco di vendita del pesce e, in effetti, tutto intorno è pieno di reti di pescatori. In realtà la strada è proprio alle spalle ed è sempre trafficata, quindi il rumore del traffico è costante, così come il vociare della gente, ma quando ci si trova all’interno di questo suo spazio, non si sente più nulla. Lui osserva da lì dentro, non fa altro che fare quello che faccio io dietro alla mia fotocamera: restare in contemplazione, la sua forzata, la mia libera. E’ il nostro mestiere, è quello che ci accomuna. Quando lo guardo e gli chiedo di raccontarmi il suo lavoro, Diego non fa domande, non mi chiede perché, proprio come se fosse normale che io lo stessi osservando. D’altronde è il nostro mestiere. Così, mi racconta che è tifoso del Napoli, che si chiama Diego non a caso (come Maradona), e che in quella cabina passa spesso le notti e i weekend. Gli domando se succede mai qualcosa e lui mi dice che succedono tante cose, ma quasi mai brutte. Spesso i gabbiani danno fastidio e ci sono animali, gatti, topi, piccioni e cani randagi. Quando c’è una bella giornata, ci sono curiosi che si affacciano o che semplicemente vengono a prendere un po’ di sole. E quando viene il bel tempo, le barche escono. Diego sa tutto, ma nessuno sa di lui. E’ il suo mestiere e somiglia al mio”.
Prima di fare il fotografo, Riccardo era un chitarrista blues. Nel 2010 ha scattato la prima fotografia con una reflex, un anno dopo realizzò uno dei suoi più importanti ritratti durante un concerto. Il prossimo maggio uscirà il suo libro che celebra i primi dieci anni di carriera.
Per altre informazioni www.riccardopiccirillo.com

 

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