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Libri – Alessia Tagliaventi, “Colpo d’Occhio – Le fotografie fanno cose”

Le immagini ci parlano, scovano i dettagli più nascosti della realtà, ci pongono domande, bloccano solo una frazione di secondo e un piccolo pezzo di ambiente, sono ambigue, non si svelano mai fino in fondo per permettere di divertirci a immaginare quello che non dicono. “Le fotografie fanno cose”, come recita il titolo di questa nuova pubblicazione di Contasto, ci emozionano e stimolano la fantasia e la curiosità per conoscerle e giocarci. Firmato da Alessia Tagliaventi, con design e illustrazioni di Francesca Crisafulli – Mook, questo libro ricco di immagini, diverse sorprese e  molte storie di fotografia pensate per i più giovani, è suddiviso in quattro sezioni (Personaggi, Luoghi, Oggetti, Animali), e presenta una straordinaria serie di scatti di grandi autori e autrici, da Elliott Erwitt a Luigi Ghirri, da Garry Winogrand a Helen Levitt fino ad Alex Webb, tra gli altri. Ogni immagine è accompagnata da un breve testo di Alessia Tagliaventi che la racconta e la spiega evidenziandone gli aspetti principali, come una guida, come punti di partenza per costruire storie sempre nuove. Al libro è allegato un cartoncino con un foro, da usare come una cornice per giocare a osservare i dettagli delle foto che più incuriosiscono, oppure per scoprire “porzioni di mondo”. Il proposito è quello di educare giovani occhi all’arte della fotografia in un modo interattivo che permette di aggiungere la propria osservazione ai diversi sguardi intorno a noi per portarci nello spazio, a rivalutare angoli sotto casa, indietro nel tempo, a fermare un istante impercettibile al solo sentire umano. La fotografia può raccontare storie, mostrare il mondo, ma anche inventarlo. Un libro per conoscere, approfondire e prendere spunto per ideare narrazioni, guardarsi intorno e, perché no, fotografare tutto quello che ci colpisce perché tutto è modificabile, a seconda di chi guarda, e le storie diventano potenzialmente infinite.

Alessia Tagliaventi è editor, curatrice, e docente di Storia della Fotografia, per Contrasto ha seguito numerosi progetti editoriali ed è autrice di pubblicazioni e saggi critici sul linguaggio fotografico. È stata anche coautrice, con Michele Smargiassi, dei fascicoli Maestri di fotografia, in abbinamento con La Repubblica e National Geographic. Attualmente insegna presso l’Istituto Europeo di Design di Roma.

 

Scheda:

FORMATO: 21 x 28,5 cm

PAGINE: 88

FOTOGRAFIE: 33 a colori e in b/n

CONFEZIONE: cartonato

PREZZO: 29,90 Euro

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Libri – Il mondo dei videogiochi nell’indagine di Jacopo Scarabelli

Ancora pochi giorni per aggiudicarsi il primo libro fotografico del reporter milanese Jacopo Scarabelli. Si intitola“Play the Game Over”, raccoglie e sintetizza la sua lunga indagine, intrapresa nel 2017, quando gli Esports vennero dichiarati disciplina olimpica. Il suo sguardo si concentra sulle squadre, sulle dinamiche, sui molti appuntamenti e i suoi protagonisti, ed evidenzia le influenze che il fenomeno ludico ha sulla società contemporanea. Affidato alla casa editrice SelfSelf Books, ideata e nata a febbraio 2021 per supportare autori giovani o più affermati nell’ambito dell’editoria fotografica, il volume è in prevendita sulla loro piattaforma crowdfunding fino a fine ottobre.Il fotografo, talento emergente noto anche per la sua serie diritratti RGB che attingono allo stesso linguaggio e il cui lavoro è già stato ampiamente riconosciuto da premi e pubblicazioni a livello italiano e internazionale, ha affidato la curatela del progetto a Barbara Silbe, giornalista che da molti anni si occupa di fotografia: insieme hanno compiuto un attento lavoro di editing sul vasto archivio di Scarabelli, per affidare alle pagine del libro la sintesi di quanto realizzato fin qui. La pubblicazione, di interesse sia per gli appassionati del tema, che per i collezionisti di fotografia, sarà acquistabile esclusivamente in questa prevendita e non è prevista ristampa. Permetterà di comprendere come il videogioco sia diventato il media contemporaneo di intrattenimento più rilevante, sia per l’economia che muove sia per l’influenza che esercita sulle nostre vite, anche quelle di chi non se ne rende conto o li considera marginali. Questo fenomeno soffre infatti di un forte pregiudizio e di disinformazione, lo si considera una subcultura come i fumetti o la streetart, eppure è oggi un’industria fiorente, che genera più profitti di quella musicale o cinematografica e finisce per permeare le nostre esistenze più di quanto ce ne rendiamo conto. Le pagine di quello che sarà il futuro libro dell’autore conterranno il lungo reportage (iniziato nel 2017), oltre a testi curatoriali e giornalistici e a dati preziosi raccolti da Scarabelli durante il suo approfondimento. Sono molti i protagonisti: le squadre Esports, i cosplayer, il ragazzo che gioca tra le quattro mura di casa e mal visto dai genitori, questi ultimi che diventano tifosi delle squadre e sostengono i figli durante le competizioni, i cosplayers e i nuovi professionisti del settore come gli streamer e i caster, nuovi lavori ancora incompresi eppure sempre più proficui. E molti altri. Come già accennato, “Play The Game Over” è rivolto agli appassionati di gaming e ai fotografi, ma vuole anche raggiungere un pubblico generalista, con l’intento di informare chi non lo comprende e diffondere conoscenza. Il videogioco è diventato il media contemporaneo di intrattenimento più rilevante, sia per l’economia che muove sia per l’influenza che ha sulla società. Allo stesso tempo, soffre di un forte pregiudizio e di disinformazione. Attraverso questo suo articolato reportage, ricerca visiva di grande valore che vanta una specifica, originale forma espressiva, l’autore scava nei suoi stessi ricordi di fruitore di video giochi e finisce per farci comprendere meglio il media e, di conseguenza, la società che si muove ed evolve parallela a noi. MSI Italia, marchio leader nella produzione di software e hardware gaming a livello mondiale, si è impegnata a sostenere il progetto editoriale “Play the Game Over”. Un riconoscimento importante per la ricerca dell’autore che così approfonditamente ha indagato questo mondo digitale in continua evoluzione.
 
CAMPAGNA DI PREORDER ATTIVA fino al 31.10.2022 sul sito di Self Self Books
Soglia minima necessaria: 4000€
Rewards disponibili: 40€, 60€, 90€, 120€
 
Per maggiori informazioni o per interviste:
Jacopo Scarabelli 3497216024
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Mostra – Denis O’Regan, 69 Days

Irlandese, con base a Londra  il fotografo Denis O’Regan e la sua galleria londinese West Contemporary lanceranno insieme una mostra online intitolata “69 Days”, nella quale esporranno e rilasceranno per l’acquisto quindici fotografie (sei inedite e 9 del repertorio classico dell’autore), tutte stampate in edizione limitata da collezione, in diverse edizioni e grandezze. Un vero on line show, accessibile per appassionati e collezionisti da tutto il mondo, che resterà aperto dal 24 Ottobre fino all’1 Gennaio 2023. 
La selezione di ritratti comprende quelli a David Bowie (O Regan era il fotografo ufficiale dell’artista), gli Stones, Freddie Mercury o Bob Marley, selezione e titolo pensati anche per celebrare il sessantanovesimo compleanno di Denis che cade quest’anno. Il numero 69 è anche l’età che il suo collega David Bowie aveva quando è morto prematuramente e 1969 è inoltre un anno speciale per i fans di Bowie, con l’uscita dell’incredibile ‘Space Oddity’. Infine, nello stesso anno si tenne il mitico concerto di Woodstock, e poi avvenne la pubblicazione di ‘Let It Bleed’ dei The Rolling Stones (un altro soggetto di O’Regan) e del loro singolo ‘Honky Tonk Women’.
Il 10% delle vendite per la mostra “60 days” verrà donato alla “Great Ormond Street Hospital’s charity” GOSH. O’ Regan ha infatti da sempre supportato enti di beneficienza per bambini durante la sua carriera, in quanto sostiene di dover aiutare I giovani in tutte le maniere possibili.
Foto Credits Denis O Regan
Courtesy of West Contemporary
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Finalmente riapre il Mufoco, spazio pubblico italiano dedicata alla fotografia

Per la fortuna nostra, e della Fotografia, sabato 22 ottobre riprenderà l’attività espositiva del Museo di Fotografia Contemporanea, Mufoco, presso la sede storica di Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo, Milano.  Le sue porte si riapriranno in grande stile, per l’occasione di due mostre e di un appuntamento di discussione sull’evoluzione della fotografia voluto dal nuovo Presidente del Museo, il poeta Davide Rondoni.

Il prossimo biennio 2023-2024 (ventesimo di fondazione del museo e quarantesimo del progetto Viaggio in Italia, custodito da Mufoco, che vide protagonisti grandi maestri della fotografia) sarà vissuto con nuove collaborazioni e progetti. Il Museo di Fotografia Contemporanea, primo e unico museo pubblico in Italia dedicato alla fotografia contemporanea, si è da sempre interrogato sul significato dei tre concetti contenuti nel suo nome, tutti in dinamica trasformazione: museo, fotografia, contemporanea. La sua identità è in continua evoluzione, cercando di definire il significato di che cosa è un museo, comprendere come cambia la fotografia nella società e riflettere su cosa significhi essere contemporanei oggi, ed elaborando lungo queste linee di ricerca i suoi progetti, la sua organizzazione, i suoi ritmi, i suoi stessi spazi, fisici e virtuali. Questo si pone come luogo di relazione, in dialogo con le istituzioni, con il proprio ambito disciplinare e con le comunità del territorio. Sperimenta forme nuove di partecipazione diretta da parte dei cittadini, attraverso progetti di arte pubblica, e al contempo consolida un’esperienza espositiva che conta oltre 130 mostre personali e collettive (Italia, Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Olanda, Finlandia, Germania, Francia, Grecia, Albania, Spagna, Brasile e Giappone), alcune particolarmente note e apprezzate dal grande pubblico come l’opera immersiva The Ballad of Sexual Dependency della fotografa statunitense Nan Goldin, proveniente dal MoMA di New York e Luigi Ghirri. Il paesaggio dell’architettura, dedicata all’opera del maestro italiano.

Sabato 22 ottobre, dalle ore 15, saranno aperte le mostre “Paesaggio dopo Paesaggio”, a cura di Matteo Balduzzi, con fotografie di Andrea Botto, Claudio Gobbi, Stefano Graziani, Giovanni Hänninen, Sabrina Ragucci, Filippo Romano (fino al 29 gennaio 2023) e “Biomega” di Cosimo Veneziano, a cura di Lisa Parola (fino al 27 novembre 2022).

La prima mostra si inserisce nel filone della fotografia di paesaggio, tema particolarmente significativo per il Museo e ampiamente rappresentato nelle sue collezioni da opere dei grandi maestri della fotografia italiana ed europea, fino alle espressioni di autori più giovani che si sono confrontati con una nozione di paesaggio sempre più estesa. La mostra presenta oltre 100 opere di 6 artisti nati tra la metà degli anni Sessanta e Settanta, una generazione che si è formata in continuità con la tradizione della fotografia italiana di paesaggio, ma che ne ha poi esplorato pratiche e linguaggi osservando l’evoluzione del contesto internazionale. I progetti, acquisiti nel 2021 grazie al bando Strategia Fotografia promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del MIC, vengono ora per la prima volta esposti al pubblico.

Biomega consiste in un’installazione composta da serigrafie e ricami su tessuto, esito un articolato progetto transdisciplinare che l’artista Cosimo Veneziano ha avviato nel 2016 e che, partendo dall’uso delle biotecnologie in ambito agroalimentare, riflette su tematiche centrali della contemporaneità quali il rapporto tra arte e natura e, più specificamente, tra coltivazione, globalizzazione, consumo, marketing e immagine. L’opera è stata acquisita dal Museo al termine del progetto, realizzato grazie al sostegno della DGCC del MIC nell’ambito della VII edizione del programma Italian Council (2019) e promosso da Fondazione Sardi Per l’Arte e l’Associazione Arteco di Torino.

La giornata prevede, inoltre, due tavole rotonde di approfondimento. La prima, alle ore 15, vedrà i 6 autori della mostra “Paesaggio dopo Paesaggio” raccontarsi e riflettere sulle prospettive e sull’eredità della fotografia italiana, in dialogo con il curatore della mostra Matteo Balduzzi. Seguirà alle ore 16.30 un momento di discussione su alcuni dei temi centrali del progetto “Biomega”, a cui partecipano l’autore Cosimo Veneziano, la curatrice Lisa Parola, il filosofo Davide Dal Sasso.

Scheda tecnica

MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA

Villa Ghirlanda, via Frova 10 Cinisello Balsamo, Milano

orari: mercoledì, giovedì, venerdì ore 16-19 sabato e domenica ore 10-19. Ingresso libero

E info@mufoco.org T +39 02 6605661 www.mufoco.org

22 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023

PAESAGGIO DOPO PAESAGGIO. Fotografie di Andrea Botto, Claudio Gobbi, Stefano Graziani, Giovanni Hänninen, Sabrina Ragucci, Filippo Romano.  A cura di Matteo Balduzzi

22 ottobre – 27 novembre 2022

BIOMEGA di Cosimo Veneziano

A cura di Lisa Parola

Inaugurazione | sabato 22 ottobre 2022

Ore 15 Apertura delle mostre

Ore 15 Talk BIOMEGA  |  Ore 16.30 Talk PAESAGGIO DOPO PAESAGGIO (prenotazione consigliata: servizioeducativo@mufoco.org

Ore 18 Presentazione istituzionale

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Porftolio – Martín Ordeñana. La vita degli artisti circensi

Pubblichiamo questa serie di ritratti agli artisti del circo Armando Orfei, realizzati da un fotografo di origine argentina che vive e lavora nel nostro Paese. Lui è Martín Ordeñana, la sua indagine visiva racconta il quotidiano di giocolieri, equilibristi, clown, domatori, venditori di zucchero filato e operai addetti a montare il tendone di questo spettacolo itinerante d’altri tempi. Da tutti i protagonisti, da gesti e sguardi regalati alla fotocamera, emergono una grande umanità, la passione, a volte l’allegria, la serietà e l’impegno con in quale si preparano. Un senso tangibile di comunità, quasi fosse una grande famiglia allargata, li accompagna nel loro sacrificio per divertire il pubblico in ogni località dove si fermano. Come introduce lo stesso autore, “Qui si va, e si torna, per trarne un certo conforto e un sorriso. Le luci si spengono, e sulla ribalta viene il presentatore che, con voce trionfale, annuncia: Signore e signori, ecco a voi il circo”. Il fotografo ha voluto concentrarsi su singole storie che, radunate, formano un esauriente racconto di quelle atmosfere. Si è mosso dietro le quinte e sulla scena, facendo arrivare fino a noi entrambi i volti di un mondo itinerante complesso e, talvolta, controverso.

 

NOTE BIOGRAFICHE

Sono nato e cresciuto nella cosmopolita Buenos Aires, dove ho respirato sin da piccolo un’atmosfera carica di stimoli innovativi e culture diverse. 
Alterno il lavoro fotografico a quello di ricerca nel campo delle arti visive. Due aspetti complementari della mia grande passione per le immagini. Scatto dopo scatto, sposto il mio sguardo lasciando libera l’immaginazione e cercando di raccontare le storie che si nascondono dietro i volti, le linee fluide di un corpo, le curve di un paesaggio, le geometrie di una città.
Dai ritratti ai reportage, attraverso l’obiettivo della fotocamera, provo a raccontare il mondo così come lo vedo, con uno sguardo sincero e libero da condizionamenti.

Ho studiato Grafica e Comunicazione alla Scuola Internazionale di Grafica a Venezia dove ho anche seguito un corso fotografico analogico e sullo sviluppo in camera oscura.

Ho seguito il corso “Seeing Through Photographs” al Museum of Modern Art – MoMA

Ho partecipato, come docente di Fotografia, all’Université Paris Ouest Nanterre La Défense, trattando l’argomento: ‘La photographie et la Création de Valeur pour l’entreprise et pour le consommateur’.

Le mie fotografie sono state pubblicate su diverse riviste e testate nazionali ed internazionali tra le quali:
 Vouge Italia, Elegant Magazine, Fashion, Portrait, Procne Magazine, Level Magazine, Futbol, La Repubblica, Corriere della Sera, La Nacion, Il Messaggero, Il Gazzettino, Il Friuli, TeleFriuli, Rai FVG. Alcune, invece, sono state utilizzate nel Film “Encintados” di Gianfranco Quattrini -Proyecto Ganador del Concurso de Largometrajes de Ficción del Ministerio de Cultura del Perú. Una coproduzione peruviana-argentina del 2020

RICONOSCIMENTI E PREMI AWARDS:

2022 – IPA International Photography Awards
Honorable Mention in the 2022 edition of the International Photography Awards

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Mostra – Ruggero Rosfer, Renaissance

Da Fabbrica Eos Gallery, VialePasubio (angolo via Bonnet) a Milano, giovedì 13 ottobre aprirà la personale che celebra Ruggero Rosfer, artista visivo proveniente dal mondo della fotografia di moda che, attraverso una rappresentazione simbolica del corpo femminile, indaga aspetti socio-culturali contemporanei. La mostra, curata da Benedetta Donato, sarà inaugurata a partire dalle ore 18.30. Il progetto “Renaissance”, che dà il titolo all’intero progetto, si compone di 15 fotografie inedite a stampa giclée su carta baritata montata su dibond. Ideato dall’artista nel 2020, il lavoro è stato portato a termine nel 2022 negli spazi della Cooperativa Scultori di Carrara. Attraverso una sequenza di immagini, una modella/attrice disegna e scolpisce il proprio corpo in un blocco di marmo fino ad amalgamarsi essa stessa con la materia, in una moltitudine di raffigurazioni legate all’antico femmineo e orientate al divenire.

«Ruggero Rosfer – scrive la curatrice Benedetta Donato – immortala una metamorfosi ciclica, non come appannaggio di un’eredità atavica, ma come frutto di un approccio di costruzione e rigenerazione profonda. Un nuovo rito di iniziazione, un risveglio interiore, che muove dalla potenza di un sentire artistico preciso, capace di  scolpire, plasmare la materia e renderla sotto forma di narrazione inedita, attraverso la commistione di linguaggi molteplici e differenti dimensioni: dal disegno alla scultura fino alla fotografia e dalla bidimensionalità alla tridimensionalità. I punti di vista offerti, consentono di andare ben oltre la prospettiva ristretta e parziale, illusoria e portatrice di un’unica verità. “Renaissance” non è altro che rigenerazione, rinnovamento, riappropriazione del pensiero e della volontà. Partecipazione a qualcosa che è in noi e al di là di noi».

“L’azione compiuta da Ruggero Rosfer  – prosegue Donato – prende avvio da concettualità lontane, da quella fecondità del principio femminile, che non va confusa con l’archetipo riferito all’estetica legata al femmineo. Quest’ultimo infatti non è identità concreta, bensì immagine interiore, densa di un simbolismo che, nella selezione di opere presentate, diventa visibile e si articola in questa serie di concetti primordiali, sintetizzati nel mistero universale, sapientemente reinterpretato, come forza creativa e creatrice, in grado di scolpire il mondo. Accade di attraversare il mito della creazione, in un intenso viaggio, dove la figura protagonista di queste rappresentazioni, si riappropria del suo potere, della propria forza, perpetrando il ciclo infinito di vita-morte-rinascita, con l’ausilio e per volontà delle sue stesse mani, metafora di un ventre fecondo e quindi del principio femminile per eccellenza, che qui genera nuova vita in primis del pensiero, a sottolineare la profondità dell’intenzione, consapevole, di una peculiarità unica e innata, da cui irradiano molteplici significati e abilità”.

Il percorso espositivo è completato da una scultura in bronzo nata dal dialogo di Ruggero Rosfer con il gallerista Giancarlo Pedrazzini. Grazie alle riprese 3D, alla predisposizione di un modello plastico e alla successiva fusione in bronzo, verrà riprodotta in forma tridimensionale l’opera intitolata “Renaissance VI”, che ritrae la figura femminile nell’atto di scolpire il blocco di marmo.

La mostra, accompagnata da un catalogo (progetto grafico e stampa RMT) con un testo critico di Benedetta Donato e un ricco apparato iconografico, sarà visitabile da martedì a venerdì con orario 11.00-13.00 e15.30-18-30, sabato su appuntamento.

Per informazioni: tel. 026596532, info@fabbricaeos.it, www.fabbricaeos.it.

La sede storica della galleria, con un programma espositivo parallelo, si trova in Piazzale A. Baiamonti a Milano.

 

 

Ruggero Rosfer, note biografiche

Rosfer nasce a Milano nel 1969. Dopo il diploma di maturità artistica, frequenta la Facoltà di Architettura presso il Politecnico di Milano. Nel 1996 si trasferisce a Londra e inizia a lavorare come fotografo di moda, collaborando con diverse testate inglesi ed italiane. Nel 2005 viene chiamato come fotografo di scena sul set de “Il Mercante di Venezia”, per la regia di Michael Radford, dove ritrae Al Pacino, Jeremy Irons e Joseph Fiennes. Il lavoro viene pubblicato in esclusiva da “Vanity Fair Italia”. Lo stesso anno si trasferisce a Pechino, iniziando una serie di collaborazioni, tra cui si ricordano quella con il giornalista Fabio Cavalera per alcuni reportage pubblicati dal “Corriere della Sera” e altre con testate cinesi di moda, quali “Vogue”, “L’Officiel” e “Marie Claire”. Gli vengono inoltre affidati i ritratti dei campioni olimpici cinesi, chiamati a partecipare alle Olimpiadi di Pechino del 2009. Nel 2006 prende avvio un profondo sodalizio con l’artista cinese Shaokun, dal quale nascono progetti unici, in cui la fotografia raffinata di Rosfer si fonde perfettamente con la magistrale pittura ed incisione di Shaokun. I lavori firmati dal duo di artisti vengono presentati in anteprima mondiale nel 2008 presso la galleria milanese Fabbrica Eos di Giancarlo Pedrazzini. In quel periodo, Rosfer realizza la campagna sociale per “Telefono Donna” contro la violenza sulle donne. Divenuta oggetto di un controverso dibattito perché ritenuta un’immagine choc, la campagna viene censurata dalle istituzioni, nonostante gli apprezzamenti da parte del pubblico femminile. I manifesti censurati, numerati e firmati dall’artista, vengono successivamente esposti nella galleria Fabbrica Eos e il ricavato delle vendite devoluto all’Associazione “Telefono Donna”, che aveva commissionato la campagna. Dalla fotografia originale nasce l’opera intitolata “Senza parole”. Nel 2012 viaggia in India per alcuni mesi, dove fotografa il Paese, attraverso le sue diverse caste sociali. Protagoniste del reportage sono le famiglie: da quelle nobili dei Maharaja a quelle più umili della comunità degli intoccabili, per restituire una visione della dignità umana. A Jaipur nasce il lavoro “Free to dream”, composto da fotografie e una video installazione ed esposto nel 2014 durante la personale presso Fabbrica Eos. Negli anni firma diverse campagne pubblicitarie di successo: nel 2013 è autore della comunicazione di bellezza per l’azienda Bionike Italia; dal 2016 lavora con l’agenzia Sportwide per alcune campagne sociali promosse dall’UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che vedono coinvolti quali testimonial d’eccezione personaggi del mondo dello sport come Gianluca Vialli, Demetrio Albertini e molti altri. L’attitudine poliedrica di Rosfer lo porta a spaziare con la sua arte dal cinema alla musica. Spesso regista di spot pubblicitari, è inoltre autore della cover del singolo “Generazione”, interpretato dal cantante Francesco Tricarico. Il suo ultimo lavoro, “Renaissance”, composto da una serie di 15 fotografie e una scultura, è stato realizzato a Carrara, terra di cave e laboratori dedicati alla lavorazione del marmo. Attualmente vive e lavora a Milano.