La donna vestita di verde – la figlia del re dei troll – ti viene incontro subito, tra i boschi o affacciata sulla riva di un fiordo. E’ uno dei personaggi del poema drammatico Peer Gynt di Henrik Ibsen ed è una delle figura che attraversa le immagini raccolte in questo viaggio immaginario compiuto sulle tracce del grande drammaturgo norvegese. Un lavoro a quattro mani, realizzato dalla fotografa Valentina Tamborra insieme all’attrice Federica Fracassi, diventato ora una mostra ospitata allo spazio Nonostantemarras a cura di Francesca Alfano Miglietti e Patrizia Sardo Marras.
Lo spunto viene dalla celebrazione del 150° anno dalla pubblicazione di Peer Gynt e in occasione del debutto dello spettacolo Rosmenrsholm prodotto dal Teatro Franco Parenti. La serie di trenta scatti realizzati da Valentina Tamborra sono pensati come una sorta di foto-romanzo dove si mescolano ambientazioni nordiche, echi della Norvegia e suggestioni teatrali, in un continuo alternarsi di piani d’invenzione e realtà, persone reali e personaggi di fantasia, tempi e spazi. Il viaggio che hanno compiuto in auto e in traghetto le ha portate attraverso le nordiche lande norvegesi, da Oslo al Gudbrandsdal, risalendo fino al porto di Ålesund e da lì verso Bergen, per poi fare ritorno nella capitale, passando dalla città natale di Ibsen, Skien. Il viaggio, in molti punti, ricalca le tappe (raggiunte a piedi, in carrozza, in nave) che il drammaturgo aveva toccato nel 1862 e che avrebbe poi costituito l‘ispirazione del Peer Gynt, terminato solo tre anni dopo a Sorrento, in Italia.
Nelle foto, Federica si cala nei personaggi che interpreta sul palcoscenico, crea commistioni di epoche, usi e costumi, mette in relazione il passato con il presente, in un tentativo luminoso di riraccontare Ibsen con un “testo parallelo”. Il progetto Nient’altro che finzioni è stato infatti concepito innanzitutto come un approfondimento e un esperimento drammaturgico, paralleli all’opera e alla realizzazione scenica, come una sorta di “training autorale d’attrice” che, per prepararsi a recitare in due opere ibseniane, vi si avvicina
in un insolito corpo a corpo. In mostra, grazie ad Ambrogio Paolinelli, sono esposte anche 12 figurine Liebig (6 del 1904 e 6 del 1960) su Peer
Gynt e i fiord. La fotografa Valentina Tamborra, classe 1983, vive e lavora a Milano. Si occupa principalmente di reportage e ritratto: nel suo
lavoro ama mescolare la narrazione all’immagine. Nel 2012, ha realizzato la documentazione fotografica dell’allestimento della mostra presentata a Palazzo Incontro (Roma) dedicata a Valentina (Valentina Movie) del fumettista Guido Crepax. Ha documentato, nel 2014, il progetto Ti aspetto fuori di Matteo “BruceKetta” Iuliani, in collaborazione con Salvo Spoto e Carlo Negri. Per l’occasione ha seguito i detenuti del carcere di massima sicurezza di Opera in un laboratorio teatrale che ha visto la nascita di uno spettacolo presentato a Zelig. Doppia Luce è il suo primo grande progetto personale, che dall’ottobre 2016 ad oggi è stato esposto in diverse città (Milano, Napoli, Roma).
La mostra: Nient’altro che finzioni. Viaggio immaginario sulle tracce di Ibsen di Federica Fracassi e Valentina Tamborra
Curatore: Francesca Alfano Miglietti, Patrizia Sardo Marras
Sede: NONOSTANTE MARRAS, via Cola di Rienzo 8, 20144 Milano
Aperta fino 18 febbraio 2018.
Info: tel.: 02 76280991 – mail: bottega@antoniomarras.it
Sito: www.antoniomarras.com