Festival – Torna il Colline Cultura Photo Festival con “Indagare la Bellezza”

Con l’autunno torna anche il Colline Cultura Photo Festival, del quale EyesOpen! Magazine è media partner da diversi anni. Siamo all’ottava edizione di questo bell’appuntamento all’insegna della fotografia d’autore che anima le suggestive colline intorno alla città di Torino con diverse iniziative. Il week end di apertura è quello dell’11 e 12 ottobre e per un’intera settimana porterà a San Raffaele Alto e sul territorio nomi sia noti che emergenti di questa giovane arte. Organizzato e ideato dal suo presidente Mario Sabatino e dall’associazione culturale Arketipo, curato da Barbara Silbe direttore di EyesOpen! Magazine, vanta il patrocinio della Regione Piemonte Consiglio Regionale del Piemonte, Città Metropolitana di Torino, dei Comuni di Gassino Torinese, San Raffaele Cimena, Rivalba, Cinzano, Sciolze e Castiglione. Epicentro delle esposizioni e di tutti gli eventi in programma sarà sempre il Borgo per la Fotografia San Raffaele Alto, che nei suoi spazi istituzionali e pubblici, dentro palazzi e chiese sconsacrate, così come lungo i suoi viali, ospiterà diverse installazioni e mostre d’autore, talk e momenti di approfondimento aperti a tutti i visitatori.

Riconfermato anche il tema scelto per fare da filo conduttore alla kermesse che ha un’adesione di pubblico e appassionati sempre in crescita: “Indagare la bellezza. L’uomo, la natura, il paesaggio”, intorno al quale si svilupperanno diverse iniziative, per una proposta culturale diffusa su tutto il territorio. Sulle molteplici declinazioni della bellezza, metafora per articolate interpretazioni, e sull’urgenza di salvaguardare la natura in ogni suo aspetto, si è impegnata la curatrice e giornalista Barbara Silbe per trovare rispondenze nei progetti dei fotografi da lei chiamati a prendere parte al festival 2025.

Le molte mostre visitabili, tutte a ingresso libero, ruotano intorno all’idea che la bellezza sia soggettiva e puntano sull’ambizione che gli autori coinvolti possano spingersi ben oltre il fattore puramente estetico della sua declinazione. È trattato come un concetto individuale, regolato da alchimie misteriose, affidato dalle corde che fanno emozionare ciascuno di noi di fronte a ciò che riconosciamo. La bellezza si cela nella dolcezza di un sentimento o in un incontro lungo in itinerario di viaggio, nell’incanto della natura ripresa in bianco e nero o in uno scorcio urbano, nelle opere d’arte reinterpretate in punta di matita o nella fragilità di una bambola che sembra umana. Senza mai dimenticare che il fattore estetico è una componente opinabile regolata da diverse variabili: le nostre esperienze passate, l’educazione ricevuta, i bisogni che inseguiamo, la nostra stessa identità. Gli esseri umani cercano se stessi nell’arte come nella natura, ciascuno a proprio modo, e lo sanno bene i fotografi, che per mestiere tendono a indagare la complessità dell’esistenza per trovarne l’incanto e riportarlo fino a noi riletto dal loro sguardo e restituito in immagini indimenticabili che possono renderci più consapevoli.
In ordine alfabetico, loro sono:

Andrea Baravalle: originario di Alessandria, vive e lavora da 40 anni a Milano. Dopo una lunga carriera come avvocato patrocinante in Cassazione, si è dedicato sempre più alla fotografia e al reportage di viaggio, compiendo giri anche in zone pericolose del mondo. Sta per uscire il suo primo libro dal titolo “Afghanistan Atlas”, racconto fotografico i uno dei Paesi più complessi al mondo, realizzato nel 2006 e 2023 con particolare attenzione alla popolazione rurale e alle genti che lo popolano. Il volume è curato da Barbara Silbe e ospita un testo del giornalista di guerra Fausto Biloslavo (progetto grafico di Barbara Selis in arte “Piparula”.

Stefano Bernardoni: fotografo attivo dai primi anni ’90, lavora in analogico dal medio al grande formato. Ha sviluppato progetti personali esposti in Italia e all’estero e nel 2006 ha vinto il primo premio al Festival internazionale di Solighetto. Ha presentato i suoi lavori in festival come Fotoleggendo e Toscana Photo Festival, ricevendo l’attenzione della critica. Oggi si dedica alle tecniche di stampa antiche come la cianotipia, kallitipia, carta salata, albumina, per approfondire il legame materico con l’immagine fotografica. Dal 2007 è direttore della scuola di fotografia Bottega Immagine a Milano.

Andrea Frigerio: regista e fotografo milanese, nel 2021 ha realizzato un documentario per RAI Geo dal titolo “Marettimo, porta d’Europa”. È rimasto colpito dall’incontro con le Egadi e con i suoi abitanti, così l’anno successivo ha deciso di tornare sull’isola autonomamente per produrre un fotoreportage dal taglio umanista. Si tratta di una sequenza di ritratti frontali e ambientati a colori che rendono il vero spirito del luogo e il senso dell’incontro. Durante il suo “censimento” instaura con gli abitanti del luogo un rapporto stretto, affettivo, profondo.

Daniela Iraci. Affermata fotografa di moda, porta in mostra “Living Doll” (racconti di bambola). il suo progetto personale che è stato esposto qualche mese fa a Milano, sviluppato come indagine concettuale nella quale le bambole inanimate diventano protagoniste di scatti di strada, con pose e gesti da modelle in passerella o semplici passanti che attraversano un incrocio frettolose, sequenza seriale che le serve per raccontare con stupore e poesia la fragilità e la forza dell’universo femminile.

Giordano Rispo. Lui è un giovane fotografo e regista napoletano che, dopo studi classici, si sta laureando in Scienza delle Comunicazione con indirizzo Cinema. Figlio d’arte, il padre è un noto attore, è cresciuto nella bellezza dei vicoli e dei paesaggi partenopei e scatta prevalentemente in bianco e nero. Le sue foto sono caratterizzate da forti contrasti e tagli di luce che spaccano la scena e che cattura per dare maggiore valore ai soggetti e alla composizione. Ha un archivio composto prevalentemente da scene urbane colte per le strade della sua amata città, ritratti di famiglia e di soggetti incontrati lungo il cammino e in viaggio.

Barbara Selis in arte Piparula. Lei è un’illustratrice che trasforma le persone, famose e non, in personaggi sognanti. Con la sua matita e un tratto ironico geniale, ha “piparulizzato” band musicali, segni zodiacali, divi di Hollywood, sportivi. È la grafica che ha realizzato con Barbara Silbe diversi libri, compreso quello di Andrea Baravalle ospite quest’anno, ma porta in mostra una serie di tavole con le sue interpretazioni dei quadri più famosi.

 

Le altre mostre sono i ritratti di Mario Sabatino, la Val d’Orcia vista da Angelo Girardi e Sergio Bittotto, la maternità di Nicolò Pignatta, gli insetti visti dall’obiettivo di Francesco Maneo, Chiude il percorso la collettiva delle partecipanti al contest “Il colore dei fiori”: 30 donne, 30 scatti con lo smartphone, per una mostra a cura dell’Associazione Arketipo. Giornate imperdibili della kermesse saranno naturalmente i due week end di apertura e chiusura, arricchiti da incontri, workshop, talk, presentazioni, una sessione di ritratti e una tavola rotonda. L’inaugurazione è fissata per il pomeriggio dell’11 ottobre dove saranno presenti i fotografi, gli organizzatori e le autorità comunali e regionali. Alle 17 inaugurazione delle mostre in compagnia dei fotografi che vi accompagneranno e saranno disponibili per domande e approfondimenti.

Domenica 12 ottobre sarà aperta per tutta la giornata una sessione di ritratti aperta al pubblico, con stampa sul posto e mostra in progress. Alle ore 16 talk con Barbara Silbe e tutti gli autori invitati al festival. Alle 17.30 tavola rotonda per fare il punto sulla fotografia contemporanea.

Il week end successivo, oltre alla sessione di ritratti che verrà ripetuta e offerta a tutti, è fissato un talk dal titolo “Viaggio intorno a casa” e un workshop di smartphoneography con Mario Sabatino.

Prenotazioni e ulteriori informazioni: archetipo.to@libero.it

 

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