Di Barbara Silbe
Enrico Ratto fa il punto sul fotogiornalismo superstite della profonda crisi in cui versa l’editoria. Ne approfondisce ogni sfumatura, ne eviscera debolezze e punti di forza, raccogliendo le testimonianze di molti dei protagonisti che lo animano in diciassette interviste. Le ha inserite in questo imperdibile breviario dal titolo “Visual Journalism. Conflitti. Identità. Impegno”, edito da Emuse nella collana fotografia.
Il suo intento è quello di indagare con gli autori quali siano le difficoltà e come sia cambiato negli anni questo settore, a seguito dello tsunami portato dalla tecnologia digitale e dai social network che hanno catturato i lettori facendoli disamorare della carta stampata. Ratto, arguta penna del settore che vediamo su diverse testate nazionali e che abbiamo imparato a conoscere con i suoi “Maledetti Fotografi” (strepitosa serie di incontri con i grandi nomi della fotografia internazionale) e con la pubblicazione precedente a quella che vi sto raccontando, scritta a quattro mani con Michele Neri “L’ultima foto” (edita da Seipersei), Ratto, dicevo, coordina gli interventi di fotografi e fotografe che si soffermano con lui ponendosi domande sul proprio metodo di lavoro, sul sistema dei media e sulla posizione che hanno scelto di prendere di fronte agli eventi che guidano la nostra epoca. Il mestiere del fotogiornalismo è cambiato e, anche se è sempre stato soggetto a evoluzioni, valeva la pena indagare con profondità la piega che ha preso in questa epoca. E’ diversa la narrazione per mezzo delle immagini, diverse sono le piattaforme per diffondere le notizie, più competitivo il campo d’azione in un momento nel quale una guerra ferisce profondamente l’Europa e tante zone del mondo sono dilaniate da conflitti, fame, stravolgimenti politici e sociali. Lo sguardo dei fotografi è oggi meno supportato dai media tradizionali, ma non è venuta meno la necessità del racconto veritiero dei fatti. Lo sanno bene Alfredo Bosco, Fabio Bucciarelli, Alessio Paduano, Lorenzo Tugnoli, che affrontando molti passaggi complicati si recano nelle zone calde del mondo per documentare gli avvenimenti e riportarli fino a noi. Le interviste di Enrico Ratto mettono in luce i loro e molti altri punti di vista, come quelli di Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni, Gabriele Micalizzi, Alessandro Cinque, Ilvy Nijokiktjien, Benedicte Kurzen, Paolo Verzone, Carolina Arantes, Christopher Occhicone, Tommaso Protti, Paolo Woods, Eric Bouvet, Aline Deschamps, Fabio Bucciarelli, Chloé Sharrock. I loro linguaggi e pensieri di certo, nel corso della carriera, si sono contaminati a vicenda. Oggi per chi fa il loro mestiere serve muoversi su più medium: immagini, testi, video, grafica, voce, in una totalità dove ogni azione è utile e necessaria a rendere le storie più fruibili al pubblico contemporaneo sempre più bisognoso di qualità e obiettività, sia che si tratti di eventi bellici che di ricerca scientifica, migrazioni, cambiamenti sociali. Queste diciassette grandi firme del fotogiornalismo sono oggi raccolte in queste 104 pagine rilegate in brossura, un quaderno di appunti imperdibile e utilissimo per comprendere meglio la nostra epoca.