Una mostra che parla di dialogo e riscatto. E di come l’arte possa consentirci di creare un mondo più vivibile intorno a noi. E’ il messaggio di INDEPENDENTLY TOGETHER, breve rassegna curata da Micaela Flenda e Pelin Sozeri ospitata a Spazio Quattrocento, Via Tortona 31, Milano. Il progetto è stato ideato e prodotto da The Candybox. Riunisce dieci creativi immigrati che hanno scelto Milano per costruire un nuovo futuro raccontando i loro diversi punti di vista sul tema dell’immigrazione, del loro viaggio e delle speranze, svelandoci sogni e difficoltà che hanno vissuto in questa loro seconda casa italiana. Sono rappresentanti del mondo dell’arte, della musica, della moda, del design, della comunicazione e dell’alta cucina e attraverso le loro differenze culturali ed etnografiche stanno favorendo quello che può essere definito il nuovo Rinascimento creativo in Italia. Ecco i loro nomi: Tanya Jones, fashion editor e styling consultant, israeliana; Eugenio Boer, chef stellato, nato in Olanda; i fondatori di cc-tapis, Nelcya Chamszadeh, nata in Francia e di origini iraniane e marocchine e
Fabrizio Cantoni, italo-inglese; il designer e direttore creativo austriaco Arthur Arbesser; Ginette Caron, la design director canadese dell’omonimo studio di communication design, dove da 10 anni collabora Masami Moriyama, giapponese e grafica specializzata in advertising; Nazli Yirtar, turca e content creator per Spotify Italia; l’artista iraniano Mahmoud Saleh Mohammadi e il gallerista
venezuelano Federico Luger.
L’intero progetto parte dalla considerazione che lo straniero è prima di tutto portatore di possibilità positive e di contaminazioni che aiutano ad arricchire le reciproche competenze: le diversità in base all’origine, o meglio le peculiarità di ciascun protagonista, si uniscono per mescolarsi in una comunità contemporanea, cosmopolita e inclusiva. Il tema dell’emigrazione e del viaggio, come fonte di avventura e ottimismo, invita a porsi delle domande sulla “doppia appartenenza” dell’emigrato, sulla difficile questione dell’identità, sull’abbandono della lingua d’origine, sulla controversa condizione dello straniero in terra straniera.
Il viaggio di Independently Together comincia con un saggio di Giovanna Pisacane e si sviluppa in quattro tappe. Le fotografie di Giulia Pittioni create in collaborazione con la set designer portoghese Teresa Morais Ribeiro sono inaspettati still life rivisitati di oggetti appartenenti ai creativi coinvolti. Una Wunderkammer di ricordi della vita passata e strumenti necessari per il presente raccontano
il viaggio e la transizione tra la terra natia e il nuovo mondo. Un reggiseno, un piccolo dizionario francese-italiano, un set di coltelli, un articolo di giornale e molto altro. Una carrellata di ritratti dei creativi coinvolti in istantanea (scattati con la Lomo Instant Square) ci permettono di guardare il loro mondo attraverso il loro punto di vista, personale, intimo e diverso. Infine si aggiungono estratti in
lingua originale; citazioni, proverbi, modi di dire della cultura di appartenenza.
L’allestimento espositivo è stato progettato da Fosbury Architecture, un percorso in crescendo come una scala, come un’orchestra, che metaforicamente rappresenta il viaggio della migrazione e dà la possibilità di scoprire i soggetti della mostra attraverso i loro oggetti e le loro parole. Main sponsor della mostra è il meraviglioso Castello Di Ugento di Lecce con il CIA (www.castellodiugento.com )*, prezioso edificio settecentesco recentemente ristrutturato e parzialmente adibito a hôtellerie raffinata e lussuosa nel cuore del Salento più bello, che da tempo è promotore della cultura e delle arti italiane. Facciamo notare che una parte dell’edificio è rimasta fruibile al pubblico per visitarne stanze e affreschi dell’epoca. Il dialogo tra Independently Together e l’iniziativa di Massimo Fasanella e Diana E. Bianchi, proprietari del castello, è nato soprattutto dalla volontà condivisa di supportare lo scambio tra culture ed epoche diverse.
Le immagini sono state realizzate nello StudioMoscova40 utilizzando i tessuti di Marzotto (Tessuti di Sondrio, Linificio e Canapificio nazionale 1873, Radaelli e le coperte di Lanerossi) e stampate da Grafiche dell’Artiere su carta ecosostenibile IGLOO Offset di Arjowiggins Creative Papers. Per la location si ringrazia Spacemakers Milano.