Mostra – DARK CITIES Fotografie di Lynn Saville

Inaugura domani alle ore 18, presso Alessia Paladini Gallery in via Pietro Maroncelli 11 a Milano, la personale di questa fotografa americana che è anche l’occasione di celebrare il primo anniversario di attività di questo spazio espositivo focalizzato sulle produzioni al femminile. In mostra, una selezione di 20 opere a colori, scattate principalmente a New York e Brooklyn. Il critico statunitense Arthur C. Danto descrive Lynn Saville (Durham, North Carolina 1950) come “la risposta newyorkese a Eugène Atget, perchè si aggira per la sua città alla fine del giorno, raccogliendo i frammenti del passato quando passano nel presente, poco prima che vengano inghiottiti dalle ombre”.  Scattando all’alba o al tramonto – posizionando il cavalletto in modo furtivo per non attirare l’attenzione delle forze dell’ordine – l’artista ritrae luoghi svuotati della loro dimensione primaria, che diventa altra, quasi un set cinematografico dietro al quale si svelano abbandoni dovuti alla dilagante crisi finanziaria, o a espansioni edilizie che cancellano un passato fatto di persone e di consuetudini ormai desuete.

Sono fotografie fatte anche di attese, sembra quasi che questi luoghi stiano aspettando una nuova possibilità di rigenerazione. La quasi totale assenza della presenza umana nelle fotografie di Lynn Saville facilita questa impressione di trasformazioni in divenire, immaginarie: i pochi passanti appaiono furtivamente, quasi dei fantasmi, spesso fuori fuoco (anche grazie alle lunghe esposizioni richieste dalla poca luce naturale). Lynn Saville non assume una posizione apertamente critica verso i temi dello sviluppo urbano. Piuttosto, la riflessione si rivolge ai segni visibili che i cambiamenti economici operano sul tessuto urbano. Il suo impegno sociale è presente, ma non interferisce con il suo senso del colore e della luce, della composizione o con la sua curiosità verso la “mano invisibile” del mercato immobiliare e i suoi effetti, molto visibili, sulla vita di ognuno. In questo modo, Lynn Saville riesce a trasformare l’ordinario, colmando i vuoti con immaginarie profondità.

Nelle sue iridiscenti, enigmatiche fotografie, Lynne Saville trasporta l’ambivalenza visuale ed emotiva del momento di passaggio tra notte e giorno suggerendo il contrasto tra ciò che è visibile e ciò che non lo è; le sue immagini sospendono il tempo, privando i paesaggi urbani delle loro consuete caratteristiche e abitanti. Il realismo è la cifra consueta della street photography e diventa quindi estremamente interessante quando un’artista trascende il genere utilizzando un approccio diverso: accanto al liricismo di Helen Levitt o al romanticismo di Saul Leiter, Lynn Saville rivolge il suo sguardo dapprima alla concretezza dei paesaggi urbani per poi ricercare e svelare le vite segrete di queste strutture, i lati nascosti e imprevedibili.

Aperta con ingresso libero fino al 26 marzo.

Info: www.alessiapaladinigallery.it

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