Fino al 24 luglio, al Museo di Santa Giulia di Brescia, saranno esposte ottanta opere dei quattro autori, quaranta solo del più celebre Edward, tra cui i suoi maggiori capolavori: dai ritratti plastici ai nudi che esaltano forme e volumi, dalle dune di sabbia agli oggetti trasformati in sculture, sino ai celebri vegetable – peperoni, carciofi, cavoli – e le conchiglie riprese in primissimo piano. Spesso direttamente paragonata alla pittura e alla scultura, la fotografia di Edward Weston è l’espressione di una ricerca ostinata di purezza, nelle forme compositive come nella perfezione quasi maniacale dell’immagine. L’autore indaga gli oggetti nella loro quintessenza, eleggendoli a metafore visive degli elementi stessi della natura.
La collettiva è il principale appuntamento del Brescia Photo Festival – iniziativa promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con Ma.Co.f – Centro della fotografia italiana che quest’anno verterà sul tema Le forme del ritratto – e raccoglie anche quaranta fotografie realizzate dai figli dell’artista, Brett e Cole, e della nipote Cara. Una dinastia, appunto, che si sviluppa poi con la ricerca di Brett Weston che ridefinisce la rappresentazione della natura, dalla grande veduta al primo piano, in chiave astrattista; il fotografo sovente opera per sottrazione, isolando pochi elementi che graficamente, come fossero disegnati a matita sul foglio, animano e giustificano i vuoti. L’indagine formale di Cole Weston, fatta eccezione per la serie dei Landscape, si caratterizza per la fisicità dell’immagine, al punto che sembra di poter toccare gli elementi naturali che la compongono. L’aver visto centinaia di opere e aver curato, nel periodo in cui dirigeva la Weston Gallery, mostre di importanti autori americani, ha contribuito a sviluppare in Cara Weston un senso critico accurato che, traslato nella propria esperienza, induce un approccio alla fotografia meditativo e intenso.
L’intera collettiva è curata da Filippo Maggia, prodotta dalla Fondazione Brescia Musei e da Skira e progettata in stretta sinergia con la famiglia Weston. Riunisce, per la prima volta, le fotografie dei quattro autori. “La disponibilità offerta dalla famiglia Weston nel costruire questa mostra – afferma Filippo Maggia – si è rivelata un valore aggiunto unico e fondamentale per avere una selezione di opere preziosa e completa, di veri capolavori del padre Edward, un genio assoluto della fotografia, e di opere significative dei figli Brett e Cole che di fatto scopriamo solo ora in Italia, come la nipote Cara ancora in attività”.
“Sono veramente pochi i fotografi che hanno modernizzato la lingua della propria arte – commenta Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei – intervenendo profondamente con la propria poetica nel definire le architravi stesse di una disciplina. In questo senso la mostra che portiamo a Brescia propone uno straordinario esercizio di modernità che in tutto il Novecento, prima Edward e poi in modo diverso i suoi figli Brett e Cole e la nipote Cara hanno professato, la modernità che pone sullo stesso piano il corpo, gli elementi vegetali e del regno animale trattati con l’occhio del ritrattista, esplorando in questo modo un filone narrativo che nel secondo Novecento trasformerà anche tecnologicamente la fotografia con l’invenzione delle macro e con la grande attenzione allo sguardo trasversale sugli oggetti del nostro microcosmo. La città di Brescia e Fondazione Brescia Musei possono dirsi orgogliosi di proporre per la prima volta in Italia questo sguardo trasversale cross-generazionale. La mostra di Edward Weston è uno straordinario avanzamento della nostra capacità organizzativa e produttiva con un salto di qualità verso il benchmark internazionale che il contenitore fotografico di Santa Giulia ormai può consapevolmente presidiare”.
L’aspetto d’eccellenza che caratterizza l’intera esposizione è stato quello di poter lavorare a stretto contatto con la famiglia Weston. La totalità delle immagini di Edward presenti in mostra è stata stampata dal maestro e dagli eredi: alcuni scatti da lui stesso, altri dal figlio Cole, seguendo le istruzioni trasferite dal padre. Negli ultimi anni della malattia del maestro, i figli lo hanno infatti assistito in camera oscura, dando in questo modo vita a una delle collezioni più organiche di tutto il Novecento, con cui Fondazione Brescia Musei ha avuto l’onore di potersi confrontare.
Catalogo pubblicato da Skira
Al Museo di Santa Giulia e in altre sedi espositive cittadine, grandi mostre e importanti eventi intorno alle molteplici declinazioni del “ritratto” nella storia della fotografia italiana e internazionale. Giunta alla sua V edizione, l’iniziativa promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con Ma.Co.f – Centro della fotografia italiana, con la curatela artistica di Renato Corsini, verte sul tema Le forme del ritratto, consolidando nuovamente la città di Brescia quale uno dei centri propulsivi di quest’arte. La kermesse si dispiega in vari luoghi della città e della provincia, tra cui la Pinacoteca Tosio Martinengo, il Mo.Ca. – Centro per le Nuove Culture, il Museo Civico di Scienze Naturali, la Fondazione Vittorio Leonesio di Puegnago del Garda e la Cantina Guido Berlucchi di Corte Franca.
WESTON. Edward, Brett, Cole, Cara. Una dinastia di fotografi
31 marzo – 24 luglio 2022
Brescia, Museo di Santa GiuliaOrari di apertura: martedì – domenica, ore 10-18
Aperture straordinarie: lunedì 18 aprile e 25 aprile
Fondazione Brescia Musei
tel. 030.2977833 – 834 | santagiulia@bresciamusei.com