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Wadi AlFann, la Valle dell’Arte

Barbara Silbe

Esiste un luogo misterioso, pieno di suggestioni, dove il passato si mescola con il presente e con il futuro; dove natura, cultura e storia coesistono all’interno di un paesaggio monumentale che incanta gli occhi di ogni viaggiatore. Si tratta di AlUla, regione desertica dell’Arabia Saudita nord-occidentale, a circa 325 chilometri a nord di Medina e a 1.100 da Riyadh, che ora è pronta ad aprirsi ai viaggi internazionali e aspira a diventare iconica destinazione turistica e culturale mondiale. L’annuncio più recente viene dalla Royal Commission for AlUla, che ha rivelato i progetti per Wadi AlFann, ovvero la “Valle dell’Arte”, un nuovo contenitore per l’arte contemporanea, dove opere epocali di alcuni degli artisti più interessanti di tutto il mondo saranno collocate in modo permanente tra i canyon magici di AlUla pronte ad accogliere chi andrà laggiù. Le nuove grandi opere site-specific, ideate e create per questo spazio, sono di Manal AlDowayan (nata nel 1973, Arabia Saudita), Agnes Denes (nata nel 1931, Ungheria), Michael Heizer (nato nel 1944, Stati Uniti), Ahmed Mater (nato nel 1979, Arabia Saudita) e James Turrell (nato nel 1943, Stati Uniti), e saranno le prime cinque concepite per Wadi AlFann, una spettacolare valle di circa 65 chilometri quadrati. Queste prime cinque opere saranno completate e inaugurate entro il 2024, segnando l’inizio di un programma di commissioni ad altri artisti e di attività che saranno annunciati in futuro.

Creati da alcuni dei più celebri pionieri della land art e da artisti all’avanguardia nell’arte contemporanea, i concetti, la visione e la dimensione storica delle commissioni intergenerazionali di Wadi AlFann segnano un nuovo capitolo nella storia dell’arte. Accostata alle tracce storiche delle antiche comunità del deserto, questa vetrina senza precedenti, contemporanea, ambiziosa e visionaria di opere d’arte, continuerà a crescere negli anni a venire, aggiungendosi all’eredità di questo luogo millenario. Wadi AlFann offrirà una profonda opportunità di sperimentare l’arte in dialogo con la natura. Imparando dal deserto, gli artisti rispondono al paesaggio di AlUla, traendo ispirazione dalla sua topografia scenografica, dai panorami ondulati, dalle notevoli strutture geologiche e dal complesso ecosistema naturale. Le opere saranno realizzate nel rispetto del paesaggio, sullo sfondo delle stupefacenti formazioni di arenaria e dei canyon di questo vasto territorio.

Wadi AlFann offrirà alle comunità locali opportunità senza precedenti di sperimentare l’arte come fonte di educazione, arricchimento, dialogo. Attraverso la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo di competenze e l’impegno dei creativi locali, Wadi AlFann rafforzerà l’economia culturale di AlUla, ispirando una nuova generazione di artisti e incrementando la qualità della vita dei suoi residenti. Questa nuova destinazione epica accoglierà anche gli amanti dell’arte, gli avventurieri e gli esploratori di tutto il mondo in un viaggio culturale trasformativo in un luogo unico, contraddistinto dalla meraviglia creativa e geografica, dando seguito alla storia della regione con il suo ruolo di luogo di scambio interculturale.

Testimone attenta e sensibile delle metamorfosi culturali, la pratica dell’artista saudita Manal AlDowayan ruota attorno ai temi dell’invisibilità, della memoria collettiva e dello status e della rappresentazione della donna. La sua installazione labirintica The Oasis of Stories si ispira ai muri di fango della città vecchia di AlUla, invitando gli spettatori a camminare e a perdersi in una scultura architettonica che riproduce gli antichi spazi degli insediamenti arabi. Sulle pareti dei passaggi labirintici di AlDowayan saranno incise le storie personali e il folklore raccolti dall’artista nelle comunità di AlUla.

Figura di spicco tra gli artisti concettuali degli anni ’60 e ’70 e pioniera dell’arte ambientale, Agnes Denes con la sua opera artistica si distingue per la notevole estetica e per l’impegno con la scienza, la filosofia, la psicologia, la linguistica, la poesia, la storia, la musica e le idee sociopolitiche. Il suo nuovo lavoro continuerà la serie di piramidi monumentali: attraverso un attento esame delle caratteristiche delle rocce, queste nuove piramidi risveglieranno i canyon silenziosi in cui si trovano, rappresentando il passato, il presente e il futuro dell’umanità, esplorando la civiltà, l’avanzamento e la realizzazione, per creare un ambiente mozzafiato.

Influente nella seconda metà del XX secolo e nel XXI, Michael Heizer è noto per la produzione di grandi sculture di terra all’aperto e per il suo lavoro con la roccia, il cemento e l’acciaio presente sia all’esterno che all’interno di musei e gallerie. Le opere di terra, essendo all’aperto nell’ambiente, sono note per suscitare risposte non comuni alle opere d’arte architettoniche. A Wadi AlFann, l’artista introduce incisioni lineari nella roccia arenaria del tutto nuove, che si riferiscono direttamente alla straordinaria geologia della zona e alla varietà di dettagli dell’arenaria di Quweira. Visibili da lontano, la maggior parte di queste opere di grandi dimensioni cambierà aspetto man mano che gli spettatori si sposteranno nell’area. Heizer aprirà presto al pubblico, su base limitata, la sua scultura monumentale “City”, lunga un miglio e mezzo, realizzata a Garden Valley, in Nevada, nel corso di oltre cinquant’anni.

Il medico-artista Ahmed Mater, una voce culturale importante che documenta e analizza la realtà dell’Arabia Saudita contemporanea, crea la sua nuova opera Ashab Al-Lal che esplorerà lo spazio mitico tra l’immaginazione soggettiva e la realtà oggettiva generando un miraggio all’interno delle dune di sabbia. L’artista sfida l’idea del punto di riferimento come simbolo di status e autorità, considerandolo invece un luogo di trasmissione della conoscenza. Creando un’esperienza spirituale e trascendentale per lo spettatore, Mater ha tratto ispirazione dai grandi pensatori scientifici e filosofici dell’età dell’oro islamica. Una mostra di maquette e disegni che illustrano la visione di Mater per quest’opera ha aperto l’8 giugno 2022 ad AlJadidah Village, il quartiere artistico e culturale di AlUla.

Per oltre mezzo secolo James Turrell, figura di spicco del movimento Light and Space degli anni ‘60, ha dedicato la sua pratica all’arte percettiva, indagando la materialità della luce e i limiti della percezione umana. A Wadi AlFann, Turrell si baserà sull’esperienza sensoriale dello spazio, del colore e della percezione, creando una serie di spazi sul suolo del canyon. Sperimentando la consistenza della luce e gli elementi del cielo e del terreno, lo spettatore esplorerà questi spazi attraverso una serie di tunnel e scale.  L’opera esamina la natura stessa del vedere, creando un’esperienza di pensiero senza parole.

La presentazione delle prime cinque opere d’arte sarà accompagnata da un programma pubblico, dinamico e coinvolgente, che includerà spettacoli e visite guidate nella valle. In collaborazione con Madrasat AdDeera, le commissioni di Wadi AlFann offriranno opportunità educative alle comunità locali, tra cui un impegno pratico e basato sulle competenze nel processo di ideazione e installazione delle opere d’arte, sessioni con professionisti dell’arte per sviluppare le competenze e masterclass per i creativi locali con gli artisti incaricati da Wadi AlFann. Alla fine del 2022 è previsto un programma di mostre temporanee, residenze d’artista e simposi pubblici che riuniranno artisti, architetti, ambientalisti, archeologi, agricoltori e comunità locali.

Considerando la conservazione della valle come obiettivo principale, Wadi AlFann è sviluppato in linea con l’impegno della Royal Commission for AlUla nei confronti della biodiversità e il patrimonio naturale della regione, che comprende la reintroduzione di specie selvatiche e la protezione della flora e della fauna autoctone. I padiglioni, le passerelle e i punti panoramici del sito saranno realizzati utilizzando materiali di provenienza locale e saranno posizionati in modo da consentire il libero movimento delle mandrie di cammelli e di altre specie autoctone. Wadi AlFann collegherà anche le due capitali storiche di AlUla: Qurh, una delle sette grandi piazze di mercato dell’Arabia ed Hegra, costruita dai Nabatei oltre 2.000 anni fa, aggiungendo una nuova e ricca dimensione al viaggio attraverso AlUla che collega il suo passato con il suo futuro.

L’arte e la creatività sono una componente importante della Vision 2030 del Regno dell’Arabia Saudita e una parte fondamentale dell’esperienza di AlUla. Il progetto estende l’eredità del sito dalle antiche civiltà al presente, posizionando AlUla come crocevia culturale contemporaneo e destinazione forgiata da artisti. Parte di un nuovo polo di esplorazione, espressione e produzione artistica, Wadi AlFann è uno dei vari nuovi punti di riferimento creativi previsti per AlUla nell’ambito del Masterplan Journey Through Time, insieme alle Perspectives Galleries, all’Arts District e ai Water Pavilions. Il Masterplan Journey Through Time, presentato da Sua Altezza Reale il Principe Ereditario, prevede l’apertura di 15 nuove destinazioni per la cultura, il patrimonio e la creatività entro il 2035.

AlUla è una regione maestosa, ricca di patrimonio naturale e creativo, che vanta una grande eredità di scambi interculturali. Sede dell’antica città nabatea di Hegra, il primo patrimonio mondiale dell’UNESCO in Arabia Saudita, la regione è stata il crocevia degli scambi culturali per millenni, storicamente sulla via del commercio dell’incenso e un tempo capitale dell’antico Regno di Dadan. Oggi è un museo vivente DI arte e natura, che sta riaccendendo la sua eredità come destinazione culturale vitale. La vasta area, che copre 22.561km², include una valle ricca di oasi lussureggianti, imponenti montagne di arenaria e antichi siti culturali risalenti a migliaia di anni fa, ai regni di Lihyan e dei Nabatei. Il più importante sito di AlUla è Hegra, primo sito UNESCO Patrimonio dell’Umanità dell’Arabia Saudita. Distesa su un’area di 52 ettari, Hegra era la principale città della parte meridionale del Regno dei Nabatei; attualmente conta oltre 100 monumenti funerari in ottimo stato di conservazione con facciate scolpite finemente negli affioramenti di arenaria che circondano l’insediamento urbano fortificato. Le ultime ricerche effettuate suggeriscono inoltre che Hegra fosse l’avamposto più a sud dell’Impero-Romano dopo la conquista dei Nabatei avvenuta nel 106. Oltre a Hegra, AlUla è sede di affascinanti siti archeologici come l’antica Dadan, capitale dei regni di Dadan e Lihyan, considerata una delle città più sviluppate della penisola arabica nel corso del primo millennio a.C. Si trovano inoltre migliaia di rocce in siti di arte rupestre tra incisioni e petroglifi a Jabal Ikmah. Altri siti di grande interesse sono la Old Town di AlUla, un dedalo di oltre 900 case costruite con mattoni di fango a partire da almeno il XII Secolo, la ferrovia di Hijaz e il forte di Hegra, luoghi fondamentali nella storia e nelle conquiste di Lawrence d’Arabia.

Per ulteriori informazioni visitare: www.livingmuseum.com

@artsalula

#wadialfann

 

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Il Festival di Cortona espatria per Past Forward – Time, Life and Longing

Cortona On The Move AlUla è un evento dedicato alla fotografia che riunisce in questa località suggestiva dell’Arabia Saudita artisti locali, regionali e internazionali, e si inserisce nell’ambito di AlUla Arts Festival.

È lo scorrere del tempo in ogni sua forma, il tema centrale di Cortona On The Move AlUla, la prima edizione della manifestazione dedicata alla fotografia (9 febbraio- 31 marzo 2022) dove ad AlUla, oasi delle arti e della creatività dell’Arabia Saudita, saranno esposte opere di 19 artisti, con lo scopo di creare un’esperienza unica, site-responsive, nel villaggio AlJadidah di AlUla.

Past Forward – Time, Life and Longing”, titolo della prima edizione di Cortona On The Move AlUla, espone le opere dei principali fotografi locali, regionali e internazionali, nei cortili e lungo i muri, creando un emozionante viaggio di narrazione visiva nelle diverse sfaccettature che il tempo può assumere.

Past Forward – Time, Life and Longing è co-curata da Arianna Rinaldo, curatrice e direttore artistico di Cortona On The Move dal 2012 al 2021, e dall’artista visiva e curatrice saudita Kholood AlBakr, che nei tre filoni tematici “Time, Life and Longing”, hanno individuato una lettura del trascorrere del tempo in diversi ambiti: la famiglia, l’amicizia, la memoria, il cambiamento e il futuro.

TIME – È il termine scientifico che stabilisce il ritmo della vita e della natura e nel medesimo momento è la parola emozionale che guida lo scorrere dei giorni nella nostra vita quotidiana. Phillip Toledano manipola il tempo nel suo progetto “Maybe” sfidando il flusso naturale della vita e immaginando i suoi possibili sé futuri; mentre Simon Norfolk dimostra con “Shroud” come il tempo non possa essere fermato, attraverso la contemplazione drammaticamente poetica dell’assottigliamento dei ghiacciai del mondo e lo sforzo di rallentarlo. Il tempo si ferma, invece, nelle notti buie e silenziose dei musei vuoti, dove opere d’arte e statue sono congelate nella loro antica presenza in “Locked in Beauty” di Paolo Woods e Gabriele Galimberti. Al contrario, la mutevolezza incontrollabile e irreversibile del tempo è al centro dei ritratti di Adel AlQuraishi. La serie “Ghost Camera” di Osama Esid, invece, riflette perfettamente i segni delle intemperie che il tempo spesso lascia dietro di sé. Mentre vaghiamo tra gli antichi resti di un’epoca passata nelle immagini e nell’installazione video di Moath AlOfi, diventa evidente quanto poco sappiamo del grande schema del tempo. Un tempo conservato perfettamente e travolgente nella serie del defunto Latif AlAni, considerato da molti il padre della fotografia.

LIFE – Il semplice gesto di salutare, salutando dall’auto quando lasciamo i nostri cari, porta con sé il senso profondo del vivere e dell’amare. Deanna Dikeman ha creato la sua sequenza “Waving and Leaving” quasi per caso, inconsapevole, durante il processo, della forte emozione condivisa che le sue immagini avrebbero trasmesso. Simili, ma sorprendenti, sono le emozioni che Aleksi Poutanen riesce a provocare con il suo “Fellow Creatures” dove la vita umana e la vita animale diventano una nuova possibilità di una relazione senza tempo. Quasi senza tempo come la vita e il lavoro delle famiglie circensi, una tradizione che attraversa le generazioni e che è stata magistralmente ritratta da Stephanie Gengotti nel suo “Circus Love”. “Men of the Pearl” di Ali AlShehabi è un’esplorazione della narrazione attraverso elaborate scenografie ed estetica, in relazione alla vita araba. Mentre M’hammed Kilito documenta in “Hooked to Paradise”, l’impatto ambientale che il cambiamento climatico ha sulle vite e sugli ecosistemi su cui molte popolazioni indigene fanno affidamento, trasmettendo la bellezza dell’oasi nel deserto così come il suo triste viaggio verso la lenta estinzione. Infine, Amina Kadous coinvolge lo spettatore in un viaggio in cui intreccia storie della sua vita con le quali si è destinati a trovare una connessione.

LONGING – Tempo e vita equivalgono a nostalgia. Questo è ciò su cui riflette Tanya Habjouqa con il suo lavoro sulle donne siriane rifugiate in Giordania: “Tomorrow There Will Be Apricots”. Un simile senso di sofferenza e struggimento pervade i ritratti di paesaggi notturni di Alejandro Chaskielberg che rivela le conseguenze umane di un devastante tsunami in “Otsuchi Future Memories”. Un progetto che porta oltre il tempo come con gli scatti di Catherine Panebianco nei quali passato e presente diventano un tutt’uno creando un legame con i desideri passati nel suo “No Memory is Ever Alone”. La nostalgia è parte integrante dell’esperienza umana, che nell’approccio surrealista e onirico di Omar Imam, nella sua serie “Live, Love, Refugee”, è un ritratto dolorosamente bello delle sofferenze umane e del profondo desiderio di un mondo migliore. “Guardians of the Oasis”, un’immagine visivamente accattivante dell’artista Mohammad AlFaraj, mostra una composizione stridente che rende omaggio a un tempo perduto e contemporaneamente spiega le ali speranzosa di un futuro più luminoso.

Dal 27 febbraio al 20 marzo, saranno inoltre ospitate sei residenze artistiche per artisti il cui programma artistico, diretto da Paolo Woods, direttore artistico di Cortona On The Move dal 2022, prevede mentorship e masterclass che contribuiscono a favorire lo scambio culturale, sviluppando non solo le competenze degli artisti ma anche arricchendo l’esperienza dei visitatori e della comunità locale.

Il Direttore delle Arti e della Pianificazione Creativa di RCU, Nora AlDabal, afferma: “La fotografia e AlUla vanno di pari passo. I fotografi vengono da tutto il mondo per catturare i nostri paesaggi, i siti del patrimonio storico e la cultura. C’è già una vivace comunità di fotografi ad AlUla e senza dubbio saranno molto entusiasti di essere coinvolti in questo programma. La nostra attenzione alle arti in AlUla è stata amplificata di recente con molte grandi iniziative e collaborazioni annunciate. Vediamo quest’ultima collaborazione con Cortona On The Move come un passo importante per continuare lo sviluppo di AlUla come centro di collaborazione creativa. La fotografia è una forma essenziale delle arti. La natura soggettiva di questa forma d’arte è esattamente ciò che la rende così interessante, poiché scorre e cambia con la prospettiva di ogni artista. La nostra scelta di collaborare con Cortona On The Move è stata motivata dalla loro esperienza e dai loro valori condivisi nel fornire esperienze culturali eccezionali, e nel permettere alle comunità creative e alle persone locali di essere veramente ispirate a portare la loro forma d’arte e il loro interesse a livelli sempre più elevati”.

Veronica Nicolardi, Direttore del festival Cortona On The Move commenta: “Collaborare con RCU a questo progetto internazionale, in una città storica e ricca di cultura come AlUla, è molto stimolante per noi, soprattutto perché è la prima volta che l’Arabia Saudita collabora con un festival europeo di fotografia”. Arianna Rinaldo e Kholood AlBakr, co-curatrici di Cortona On The Move AlUla dichiarano: “Past Forward” promette di essere un amalgama creativa di arte, cultura, storia e vita sotto forma di immagini. Gli artisti esposti, provenienti da quattro continenti, esplorano diverse prospettive della fotografia e combinano una moltitudine di temi fondendo il passato con il futuro per produrre un’esperienza davvero unica che attinge al patrimonio culturale di AlUla mentre guarda al suo futuro”.

Cortona On The Move nasce nel 2011 da un’idea dell’Associazione Culturale ONTHEMOVE, il cui scopo è quello di diffondere e promuovere la fotografia contemporanea alla ricerca di nuove visioni e di forme originali di comunicazione visiva. Giunto alla sua dodicesima edizione, il festival offre un’interazione proficua tra gli esperti del settore e favorisce una costante ricerca di opere che documentino la continua evoluzione del linguaggio visivo – tutto questo nell’eccezionale cornice della città etrusca di Cortona, in Toscana (Italia).

 

A proposito di AlUla:

Situata a 1.100 km da Riyadh, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, AlUla è un patrimonio naturale e culturale di straordinario fascino. La vasta area, che copre 22.561 km², comprende una lussureggiante valle di oasi, imponenti montagne di arenaria e antichi siti che risalgono a migliaia di anni fa, quando regnavano i Lihyan e i Nabatei.

Il sito più noto e riconosciuto di AlUla è Hegra, il primo sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO dell’Arabia Saudita. Città antica di 52 ettari, Hegra era la principale città meridionale del regno nabateo. Vi si trovano 111 tombe ben conservate, molte delle quali con facciate ricavate dagli affioramenti di arenaria che circondano l’insediamento urbano murato. Dalle ricerche attuali, sta emergendo l’ipotesi che Hegra possa essere l’avamposto più meridionale dell’impero romano all’epoca della conquista del regno dei Nabatei avvenuta nel 106 a. C.

Oltre a Hegra, nell’area di AlUla è sita l’antica Dadan, la capitale dei Regni Dadan e Lihayan, una delle città più sviluppate della Penisola Araba nel primo millennio a.C. Tra i luoghi di interesse e fascino, Jabal Ikmah, la biblioteca a cielo aperto che ospita centinaia di iscrizioni e scritti in molte lingue diverse; la città vecchia di AlUla, è anche un importante sito del Patriminio  con un labirinto di più di 900 case di mattoni di fango risalenti almeno al 12° secolo; la ferrovia di Hijaz e il forte di Hegra sono altri luoghi di interesse per il loro legame con  la storia di Lawrence d’Arabia.

Per ulteriori informazioni, si prega di visitare: www.experiencealula.com