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Mostra – Gabriele Basilico. Ritorni a Beirut_Back to Beirut

Di Fabrizio Bonfanti

La città di Alessandria, nelle sale d’arte della Biblioteca, ospita la mostra definitiva di Gabriele Basilico sul lavoro che ha svolto a Beirut tra 1991 e il 2011, in quattro differenti missioni fotografiche. Si tratta di un’esposizione importante per i contenuti e per il legame di amicizia decennale che lega la città di Alessandria con il fotografo. E’ curata da Giovanna Calvenzi, Archivio Gabriele Basilico e diretta da Christian Caujolle, e viene portata in Italia per la prima volta dopo essere stata allestita a Tolosa tra febbraio e maggio 2023.

L’editing, essenziale e sintetico, permette di godere del lavoro che l’autore ha realizzato nella capitale libanese nel corso degli anni.

“Io non stavo di fronte a una città morta….ma stavo di fronte a una città ferita la cui immagine era completamente visibile….la distruzione che vedevo era una distruzione, come dire di pelle, come se la città fosse stata colpita da una malattia della pelle, dalla lebbra….ma la struttura e lo scheletro no, L’ossatura è ben presente…. Ho iniziato a fotografare come se la città fosse lì, viva, ancora con la sua struttura evidente, quindi non mi sono fatto condizionare dal dramma della guerra, l’ho considerato come una cosa che faceva parte del paesaggio…. Ho fotografato la città così come la si vede, come se fosse un’architettura dove era contemporaneamente visibile la struttura fisica della città e la sua distruzione, ma nessuna delle due eliminava l’altra”. 

Queste le parole di Gabriele Basilico, quando visitò Beirut la prima volta dopo lo scempio della guerra. Ci restituisce immagini stupende ed emozionanti in bianco e nero, che ritraggono la maestosità della città nonostante la devastazione. Sebbene gli spazi espositivi siano contenuti, non tolgono nulla alla meraviglia delle stampe in grande formato.

Basilico raccontò Beirut in quattro momenti distinti: il primo nel 1991, su commissione della fondazione Hariri e della scrittrice Dominique Eddé, in compagnia di René Burri, Raymond Depardon, Fouad Elkoury, Robert Frank e Josef Koudelka. Successivamente nel 2003, su incarico della rivista Domus”, per recarsi negli stessi luoghi dopo la ricostruzione. Il terzo viaggio avvenne del 2008, in occasione di una sua mostra nella città libanese e l’ultimo del 2011, sempre su commissione della fondazione Hariri. Gli ultimi due viaggi sono stati fotografati a colori e, sebbene non vi fossero rovine, ci regalano la visione di luoghi che hanno sopportato un martirio e hanno saputo rinascere.

Il suo sguardo emozione e ipnotizza. L’architettura descritta in modo oggettivo lascia permeare la visione e l’idea dell’autore. Si tratta di un racconto storico e fotografico di un valore assoluto, rigoroso e  impeccabile al contempo emozionate e intimo. Da metà luglio l’allestimento verrà ampliato accogliendo una seria di fotografie che Gabriele Basilico ha scattato nella città di Alessandria.

La mostra è corredata da un libro che raccoglie il lavoro completo, edito da Contrasto Books:

Ritorni a Beirut – Back to Beirut

Info:

Gabriele Basilico, Ritorni a Beirut_Back to Beirut

A cura di Giovanna Calvenzi e dell’archivio Gabriele Basilico

Direttore Christian Caujolle

Organizzatore: Azienda Speciale Multiservizi Costruire Insieme

Dal 16 giugno 2023 al 1 ottobre 2023

Orari: da giovedì a domenica 15:00-19:00

Biglietteria e prenotazioni
0131 234266 – 349 9378256
serviziomusei@asmcostruireinsieme.it

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Libri – Mimmo Jodice, Saldamente sulle nuvole.

Di Jacopo Scarabelli

Oggi, quando vediamo una fotografia, l’attenzione è spesso latente. Lo sguardo corre e, troppo frequentemente, ci fermiamo di fronte a una superficialità visuale che ci blocca senza scavare in profondità, e passiamo all’immagine successiva. Ma chi è l’autore? Quale è il suo vissuto? Quale percorso lo ha portato a quell’immagine? Per provare a rispondere a queste e altre domande, vi segnaliamo una pubblicazione che ci consente di comprendere quanto le esperienze personali dell’esistenza possano incidere sulla produzione creativa.

Mimmo Jodice ha affidato la sua biografia alla penna di Isabella Pedicini in un nuovo libro dal titolo “Saldamente sulle nuvole”, edito da Contrasto Books. La scrittrice, storica dell’arte e saggista fa emergere la vita vera di un creativo che trova nella fotografia la sintesi più intima del suo comunicare. Partendo dal basso attraverso le vicissitudini storiche della sua città, Napoli. In un crescendo fatto di una continua sfida personale nell’affermare il suo linguaggio fotografico per ciò che aveva da dire col suo stile e gusto. Un percorso che lo vede indagare il sociale, ma che lo porta anche verso una fotografia sempre più interiore.

Jodice è uno sperimentatore dell’analogico, anche post sviluppo e stampa. Uno sguardo che cerca nuove soluzioni creative da vivere in prima persona, fisicamente. La sua formazione passa anche dal disegno e dal dipinto, fino alla scultura, a sottolineare la sua sensibilità verso il processo che porta a un risultato finale. Una ricerca che traspare nelle sue parole che ci raccontano anche la storia della fotografia e la difficoltà che questo media ha sempre avuto (soprattutto in Italia), nell’affermare la sua potenza comunicativa e nel posizionarsi all’interno del mercato dell’arte.

L’autore ha però seguito il suo sogno, tenendo i piedi poggiati “saldamente sulle nuvole”. Il titolo del libro è solo una sintesi delle tante frasi presenti nel testo che ci ricordano quanto l’arte trascenda la realtà e si manifesti grazie a qualcosa che viene da dentro. La storia che abbiamo vissuto, le relazioni avute, i drammi e le gioie. Ogni pezzo del puzzle è volto a formare il nostro pensiero e le nostre idee. Coltivandole e comprendendole potremo quindi trovare la giusta direzione per trasformarle in un’arte.

Così, un capitolo dopo l’altro, tra foto di famiglia e opere iconiche che hanno attraversato le stesse vicende italiane a partire dagli anni ’70, arriviamo ai giorni nostri, dove Jodice, che ricordiamo essere uno dei più apprezzati maestri della fotografia italiana, ci scrive: “Dopo tanti anni di lavoro, a un giovane che oggi si affaccia alla carriera di fotografo potrei dire che la fase della progettazione è fondamentale, ma questa è forse una raccomandazione estendibile a tutti gli autori che utilizzano i diversi linguaggi dell’universo creativo. È necessario lavorare su idee e convinzioni specifiche, realizzando progetti sentiti che nascano da una profonda e intima esigenza espressiva. È importante, innanzitutto, lavorare per sé, per il piacere di vedere un risultato, per emozionarsi davanti a una cosa che è nata così come è stata pensata. Il vero obiettivo è emozionarsi ed essere felici per quello che si è riusciti a fare, per il piacere personale, indipendentemente dall’ambizione di un risultato immediato”.

Un consiglio, il suo, che ha ancora più valore di fronte alle tante “scorciatoie creative” che ci portano a realizzare immagini solo per il piacere degli altri. Senza un percorso, senza una storia, senza un fotografo.

 

IL LIBRO

Mimmo Jodice con Isabella Pedicini. Saldamente sulle nuvole.

FORMATO: 18,6X23 CM

PAGINE: 232

FOTOGRAFIE: 146 a colori e in b/n

COLLANA: In Parole

PREZZO: 22,90 euro

www.contrastobooks.com