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Finalmente riapre il Mufoco, spazio pubblico italiano dedicata alla fotografia

Per la fortuna nostra, e della Fotografia, sabato 22 ottobre riprenderà l’attività espositiva del Museo di Fotografia Contemporanea, Mufoco, presso la sede storica di Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo, Milano.  Le sue porte si riapriranno in grande stile, per l’occasione di due mostre e di un appuntamento di discussione sull’evoluzione della fotografia voluto dal nuovo Presidente del Museo, il poeta Davide Rondoni.

Il prossimo biennio 2023-2024 (ventesimo di fondazione del museo e quarantesimo del progetto Viaggio in Italia, custodito da Mufoco, che vide protagonisti grandi maestri della fotografia) sarà vissuto con nuove collaborazioni e progetti. Il Museo di Fotografia Contemporanea, primo e unico museo pubblico in Italia dedicato alla fotografia contemporanea, si è da sempre interrogato sul significato dei tre concetti contenuti nel suo nome, tutti in dinamica trasformazione: museo, fotografia, contemporanea. La sua identità è in continua evoluzione, cercando di definire il significato di che cosa è un museo, comprendere come cambia la fotografia nella società e riflettere su cosa significhi essere contemporanei oggi, ed elaborando lungo queste linee di ricerca i suoi progetti, la sua organizzazione, i suoi ritmi, i suoi stessi spazi, fisici e virtuali. Questo si pone come luogo di relazione, in dialogo con le istituzioni, con il proprio ambito disciplinare e con le comunità del territorio. Sperimenta forme nuove di partecipazione diretta da parte dei cittadini, attraverso progetti di arte pubblica, e al contempo consolida un’esperienza espositiva che conta oltre 130 mostre personali e collettive (Italia, Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Olanda, Finlandia, Germania, Francia, Grecia, Albania, Spagna, Brasile e Giappone), alcune particolarmente note e apprezzate dal grande pubblico come l’opera immersiva The Ballad of Sexual Dependency della fotografa statunitense Nan Goldin, proveniente dal MoMA di New York e Luigi Ghirri. Il paesaggio dell’architettura, dedicata all’opera del maestro italiano.

Sabato 22 ottobre, dalle ore 15, saranno aperte le mostre “Paesaggio dopo Paesaggio”, a cura di Matteo Balduzzi, con fotografie di Andrea Botto, Claudio Gobbi, Stefano Graziani, Giovanni Hänninen, Sabrina Ragucci, Filippo Romano (fino al 29 gennaio 2023) e “Biomega” di Cosimo Veneziano, a cura di Lisa Parola (fino al 27 novembre 2022).

La prima mostra si inserisce nel filone della fotografia di paesaggio, tema particolarmente significativo per il Museo e ampiamente rappresentato nelle sue collezioni da opere dei grandi maestri della fotografia italiana ed europea, fino alle espressioni di autori più giovani che si sono confrontati con una nozione di paesaggio sempre più estesa. La mostra presenta oltre 100 opere di 6 artisti nati tra la metà degli anni Sessanta e Settanta, una generazione che si è formata in continuità con la tradizione della fotografia italiana di paesaggio, ma che ne ha poi esplorato pratiche e linguaggi osservando l’evoluzione del contesto internazionale. I progetti, acquisiti nel 2021 grazie al bando Strategia Fotografia promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del MIC, vengono ora per la prima volta esposti al pubblico.

Biomega consiste in un’installazione composta da serigrafie e ricami su tessuto, esito un articolato progetto transdisciplinare che l’artista Cosimo Veneziano ha avviato nel 2016 e che, partendo dall’uso delle biotecnologie in ambito agroalimentare, riflette su tematiche centrali della contemporaneità quali il rapporto tra arte e natura e, più specificamente, tra coltivazione, globalizzazione, consumo, marketing e immagine. L’opera è stata acquisita dal Museo al termine del progetto, realizzato grazie al sostegno della DGCC del MIC nell’ambito della VII edizione del programma Italian Council (2019) e promosso da Fondazione Sardi Per l’Arte e l’Associazione Arteco di Torino.

La giornata prevede, inoltre, due tavole rotonde di approfondimento. La prima, alle ore 15, vedrà i 6 autori della mostra “Paesaggio dopo Paesaggio” raccontarsi e riflettere sulle prospettive e sull’eredità della fotografia italiana, in dialogo con il curatore della mostra Matteo Balduzzi. Seguirà alle ore 16.30 un momento di discussione su alcuni dei temi centrali del progetto “Biomega”, a cui partecipano l’autore Cosimo Veneziano, la curatrice Lisa Parola, il filosofo Davide Dal Sasso.

Scheda tecnica

MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA

Villa Ghirlanda, via Frova 10 Cinisello Balsamo, Milano

orari: mercoledì, giovedì, venerdì ore 16-19 sabato e domenica ore 10-19. Ingresso libero

E info@mufoco.org T +39 02 6605661 www.mufoco.org

22 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023

PAESAGGIO DOPO PAESAGGIO. Fotografie di Andrea Botto, Claudio Gobbi, Stefano Graziani, Giovanni Hänninen, Sabrina Ragucci, Filippo Romano.  A cura di Matteo Balduzzi

22 ottobre – 27 novembre 2022

BIOMEGA di Cosimo Veneziano

A cura di Lisa Parola

Inaugurazione | sabato 22 ottobre 2022

Ore 15 Apertura delle mostre

Ore 15 Talk BIOMEGA  |  Ore 16.30 Talk PAESAGGIO DOPO PAESAGGIO (prenotazione consigliata: servizioeducativo@mufoco.org

Ore 18 Presentazione istituzionale

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Mostra – Giovanni Hänninen “Le molte vite di Milano”

Da un incontro piacevole e quasi casuale con Giovanni Hänninen, nasce l’idea di “Le molte vite di Milano”, la mostra che inaugurerà la nuova stagione della galleria Valeria Bella per quanto riguarda gli eventi in sede. La mostra mette a fuoco alcuni elementi di Milano che stanno particolarmente a cuore al fotografo finlandese cresciuto a Milano. Ingegnere aerospaziale coi piedi ben saldi per terra, Hänninen rimane affascinato da figure carismatiche come Gabriele Basilico, che lo battezza fotografo e ne diventa una specie di padrino. La mostra si basa su un estratto del grande lavoro realizzato da Hänninen su Milano. Al centro di tutto il Teatro alla Scala, con il quale Hänninen collabora da più di un decennio. Cominciando come fotografo di scena della Filarmonica della Scala ha poi focalizzato la sua attenzione sull’architettura del Teatro grazie a una mostra con il Museo Teatrale alla Scala nel 2019. Queste esperienze gli hanno permesso di vedere il Teatro con un occhio nuovo e intimo. Soffermandosi su momenti solitamente invisibili al pubblico che mostrano la grandiosità di questo Teatro unico al mondo. La mostra attinge da un grande corpus di lavoro che indirizza lo sguardo ai diversi volti della metropoli: The Missing Piece è un ritratto molto personale di Milano. La città, dal centro alla periferia, appare riempita di spazi bianchi immacolati durante il primo lockdown occidentale: tutte le pubblicità sono sparite lasciando un senso di vuoto che ha preso il posto dei sogni, quello smarrimento che ha caratterizzato le insicurezze di questi primi anni ’20. Nella città in attesa vediamo una sorta di città ideale che fu, costituita dai pezzi dimenticati della metropoli, luoghi pubblici dove la gente ha vissuto, spazi che non servono più o che stanno rinascendo nell’idea di una nuova vita. Un cinema, un teatro, una stazione di servizio con un passato pieno di significati e un presente di oblio. Le eccellenze universitarie milanesi fanno da contraltare alla cittàinattesa. Sono i luoghi dove Milano forgia le nuove generazioni, luoghi di avanguardia e tradizione, dove il futuro non è altro che lo sviluppo del passato (quasi) sempre grande di Milano. ‘Ndrangheta, una storia nascosta della Milano notturna: un viaggio nella notte milanese a scoprire le influenze della malavita nella vita della città. In mostra due chioschi ambulanti, uno dei quali fatto esplodere perché non pagava il pizzo diventando così corpo di reato. Completano l’esposizione de “Le molte vite di Milano” un affettuoso ritratto delle 5 vie, dove si trova lo studio del fotografo, e il suo progetto più recente Flux, human trajectories in Architecture una serie di immagini che studia il movimento delle persone negli spazi urbani. Una perfetta rappresentazione dei milanesi, che non si fermano mai, neanche nelle foto di Giovanni Hänninen.
Note biografiche sull’autore
Giovanni Hänninen ha conseguito un dottorato di ricerca in Ingegneria aerospaziale e insegna Fotografia per l’architettura al Politecnico di Milano. Dal 2009 fotografa per la Filarmonica della Scala. Nel 2012 suinvito di Gabriele Basilico realizza con Alberto Amoretti il progetto città in attesa. The Josef and Anni Albers Foundation lo invita a fotografarela propria residenza d’artista in Senegal e le sue immagini vengono scelteper la mostra Thread (2017) da David Zwirner, New York. Nel 2018 presenta il progetto d’arte pubblica People of Tamba in diverse città. Nel2019 realizza una campagna fotografica per la Pilotta di Parma e partecipa alla mostra Nei Palchi della Scala al Museo Teatrale alla Scala. Ilsuo progetto The Missing Piece (2020) ha vinto il PhotoBrussels Festival. Nel 2021 partecipa al Padiglione Italia della XVII Biennale di Architettura con la sua serie di fotografie volute da Arte Sellaper il progetto Dopo/After.

La mostra in breve:

Galleria Valeria Bella “Le molte vite di Milano” di Giovanni Hänninen dal 30 settembre al 21 ottobre 2022

Inaugurazione il 29 settembre dalle ore 18.30 Via Santa Cecilia 2, entrata da via San Damiano

Orari: MAR/SAB h. 10 – 19 non stop LUN h. 15 – 19