Portfolio – Maria Sécio, River Gurara

Si rimane catturati davanti alle foto realizzate da questa talentosa artista portoghese, immediatamente trasportati in un mondo parallelo e fiabesco, ma se ci si ferma ad osservare con maggiore attenzione, alcune evanescenti figure iniziano a manifestarsi e a dare vita allo scenario circostante e alle emozioni di chi osserva. L’apparente mancanza di riferimenti costringe a cercare indizi per capire meglio cosa accade, per placare una certa inquietudine che inevitabilmente ti coglie e che afferri solo dopo aver letto la storia che si cela dietro la sua poetica. Un racconto sorprendente, magico, ma allo stesso tempo disturbante. Come spesso accade con le cose che ci fanno paura, non si riesce a smettere di entrarci dentro, per coglierne i particolari e la profondità delle immagini.

(Antonio Verrascina)

 

La verità all’interno della cornice viene dal disorganizzare i momenti in una nuova narrazione astratta. I soggetti/modelli sono spogliati da se stessi. Permettendomi di alterare la loro natura nella mia. Questi nuovi personaggi spesso vestono le mie emozioni mentre inconsciamente inclino il mio lavoro ad esplorare le mie paure e i ricordi perduti.

La mia pratica analogica è spesso ciclica. Fotografo solo con la pellicola analogica perché mi fornisce gli stadi infiniti necessari per modificare un’immagine. La mia macchina fotografica è sempre impostata sulla modalità Bulb e questo fattore, “tecnicamente sbagliato”, mi permette di avere una più ampia scelta di movimento all’interno dell’inquadratura. Dopo aver sviluppato i negativi, procedo a distruggerli manualmente con sostanze acide. L’immagine è poi completa solo dopo una continua rielaborazione attraverso un editing manuale e digitale.

(Maria Sécio)

RIVER GURARA

Un giorno ho letto che i traumi possono essere trasmessi geneticamente.

All’epoca non ero a conoscenza dei traumi di mio padre. Fu solo alcuni anni dopo che mi raccontò la storia di quando vide il River Gurara affondare in una missione di salvataggio dei marines. Gli ordini dati erano di osservare, ma non di avvicinarsi. La nave si ruppe in due pezzi e rapidamente fu inghiottita dal mare lungo la costa di Sesimbra.

Per otto giorni mio padre raccolse i corpi che affioravano, già morti. Quando me lo disse io stavo già fotografando l’acqua senza sapere cosa mi spingeva a farlo. Quando me lo disse soffrivo già di talassofobia senza sapere perché. Mio padre ha risposto alla mia paura.

Usare l’acqua come tema non è mai stato qualcosa che ho scelto deliberatamente. È successo naturalmente. L’acqua è facilmente influenzata da ciò che la circonda e questa componente metamorfica mi affascina e mi spaventa allo stesso tempo.

River Gurara è diventato, quindi, il titolo di questo progetto come un omaggio alla paura di un padre e di una figlia. L’apparente equilibrio disorganizzato delle fotografie parla di un trauma messo a tacere da un’atmosfera spaventosa e misteriosa. I soggetti sono lasciati soli, vagano prima di una tempesta. Emergono dall’acqua come fantasmi che non hanno mai perdonato, vestendo le mie emozioni. Lì, aspettano il coraggio di nuotare di nuovo.

Il River Gurara abbandona la forma di una nave e diventa il purgatorio che questi personaggi conoscono come unica realtà

 

NOTE BIOGRAFICHE

Maria Sécio, nata nel 1994, è un’artista visiva portoghese attualmente residente a Berlino.

Attraverso la costruzione di immaginari inquietanti in cui i personaggi delle sue storie troverebbero spazio per esistere, Sécio ha sviluppato un modo molto particolare di raccontare storie che in seguito darà luogo all’immaginario che troveremo nelle sue opere. Le linee temporali lineari lasciano il posto a uno spazio in cui i ricordi intimi sono rappresentati in modo disordinato, creando momenti di apparente intimità con i personaggi sconosciuti che rappresenta nelle sue storie.

Dopo aver finito il liceo nella scuola d’arte António Arroio, in Portogallo, Sécio si è trasferita nel Regno Unito dove ha continuato i suoi studi in produzione cinematografica presso l’Arts University of Bournemouth seguita da un BA in fotografia presso la stessa istituzione. Tuttavia, Sécio inizierà a trovare la sua espressione artistica solo dopo aver lasciato l’università e aver viaggiato nel 2018 in Giappone e in Grecia dove ha avuto l’opportunità di partecipare alle residenze artistiche presso lo Studio Kura

(Itoshima) e Tryfon Arts Residency (Lesbo). Durante questo periodo, ha avuto le sue opere pubblicate in varie riviste d’arte a Milano, Berlino e Lisbona.

Nel 2020 ha avuto le sue prime mostre personali – “The Calm before” – alla Mina Gallery, ad Amsterdam e River Gurara all’Auditorio Augusto Cabrita in Portogallo. Questo progetto è stato anche quello che portato Maria a vincere il suo primo premio – “Novos Talentos FNAC 2020” nella categoria fotografia (Portogallo).

Nel corso dell’anno i suoi lavori sono stati esposti anche alla BARK Gallery di Berlino con la mostra collettiva “Corona-K”, la doppia-esposizione “Wabi Sabi 9+10 21” dove ha presentato le sue opere insieme a quelle di Allistair Walter e la Weserhalle Winter Auction Exhibition.

Attualmente, Sécio sta lavorando al suo libro fotografico River Gurara e sta ricominciando a lavorare con il video.

 

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