Un museo, il suo studio, la sua casa. Così sceglie di raccontarsi Piero Gemelli, aprendo le porte di un luogo tra i più belli di Milano, che è spazio multiuso per il quotidiano e per la sua creatività. Le mura del suo head quarter in zona Navigli si sono trasformati in uno spazio per meditare sull’intera carriera, un percorso dal titolo “An interior life” che resterà aperto al pubblico fino all’11 aprile. Da qualche anno Gemelli ha trasformato il suo studio fotografico in un castello moderno. Una casa bellissima in cui fa coesistere i suoi mondi possibili e le svariate vite che vorrebbe vivere. Espone lì una raccolta di immagini emerse dall’archivio che spaziano dagli ultimi scampoli degli anni 70 a oggi. Scatti che dialogano e interagiscono con l’ambiente circostante pieno di mobili, di oggetti, cimeli e desideri. Intrise di quel lessico familiare che mandano in crisi il concetto stesso di White Cube, di galleria bianca, asettica e iper tecnologica preferendo un ambiente osmotico in cui l’identità è data dalla contaminazione tra gli stili e dalla stratificazione dei ricordi. Quello che troverete è una sorta di diario per immagini, una collezione di frammenti che hanno segnato il suo incedere nel panorama della grande fotografia italiana. Lui, classe 1952, proprio come scrive la sua curatrice Maria Vittoria Baravelli “sfugge a qualunque classificazione che abbia presunzione di assolutezza”. Dopo gli studi in architettura si trasferisce a Milano dove intraprende la sua carriera di fotografo. Specializzato in beauty e still life, ha collaborato a lungo con Vogue Italia e con le edizioni estere di Conde Nast, realizzando campagne e immagini pubblicitarie per marchi internazionali quali Gucci, Ferrè, Tiffani, Lancome, Estee Lauder, Revlon e Shiseido.
“Tuttavia – prosegue Maria Vittoria Baravelli nel testo curatoriale – il suo approccio alla fotografia è più vicino e analogo a quello che seguirebbe un architetto per un progetto. Lo scrive Natalia Aspesi in apertura della monografia “Piero Gemelli, fotografie 1983-1993” in cui si legge che in fin dei conti: “Gemelli sia più che un architetto diventato fotografo, un architetto che ha scelto la scultura. Un uomo che crea opere con le cose e con i corpi e li fotografa solo perché non può mostrare l’oggetto che amorevolmente immagina e costruisce”. Piero Gemelli ha guardato, sognato, immaginato costruito e prodotto fotografie che si configurano come la summa di tutto ciò che ha visto, letto e studiato. Perché la moda, è tutt’altro che frivola ed è da considerarsi un oggetto sociologico privilegiato, sul cui campo si giocano incontri che vedono coinvolti attori provenienti da tutti i settori della via sociale, culturale ed economica. E se è vero che la moda e la fotografia ad essa collegata, è in grado di raccogliere tutti gli stimoli, di rimetterli in gioco diventando così terreno di interpretazione, traduzione e spazio di una cultura condivisa, l’idea che una mostra fotografica venga esposta nella stessa casa studio del fotografo risulta tanto virtuosa quanto interessante”
An interior life
Fino all’11 aprile, visitabile solo su appuntamento
Piero Gemelli Studio – via Morimondo, 5 20143 Milano
Per prenotarsi: gallery@pierogemelli.com