Michele Tombolini, un’installazione monumentale contro la violenza

Un’installazione fotografica dal titolo “Linea Interrotta”, opera dell’artista veneziano Michele Tombolini, campeggia sulla parete della Questura di Venezia, e ha lanciato una open call diretta alle scuole della città di Venezia indetta e realizzata dalla Questura e dalla Biennale Educational per sensibilizzare gli studenti sul tema della violenza nei confronti di tutte le vittime vulnerabili. Il concorso prevede il coinvolgimento degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della provincia di Venezia con lo scopo di veicolare ed amplificare maggiormente l’importante messaggio trasmesso dall’opera dell’artista.

L’opera coraggiosa e imponente del maestro Michele Tombolini (misura 40 metri quadrati), ritrae il mezzobusto di un ragazzo di dodici anni con la bocca ‘tappata’ da una X, simbolo grafico ricorrente nei lavori dell’artista con cui Tombolini simboleggia la difficoltà per le vittime di esprimersi e di denunciare la violenza. Una violenza che nella società contemporanea è declinata in molti modi, da quella di genere alla violenza nei confronti di tutte le vittime vulnerabili nonché il cyberbullismo e l’adescamento in rete dei minori. Per sottolineare ulteriormente il messaggio dell’abuso, l’artista ha inserito l’impronta nera di una mano sul petto del ragazzino qui rappresentato con gli occhi pixellati in rispetto e a tutela dell’anonimato delle vittime adescate nel web, e nel contempo intende infondere nell’osservatore un messaggio di speranza universale, di fiducia e di rinascita. La scelta di installare tale opera d’arte all’interno della Questura di Venezia, ha lo scopo di rafforzare ulteriormente il suo messaggio, essendo la Polizia di Stato da sempre impegnata in prima linea con i suoi uomini nella prevenzione e nella lotta contro ogni forma di condotta criminale e di violenza, in particolare verso i minori e le persone vulnerabili.

Curatore del progetto artistico è il prof. Pasquale Lettieri, profondo conoscitore della filosofia di Tombolini: ‘la spettacolare opera è tutta consegnata alla segretezza del volto innocente e invisibile della figura ritratta. L’artista – ricorda il critico – impone una linea di rispetto del corpo infantile, senza mai essere catturato dalla morbosità, cosa che oggi appare con maggiore evidenza, nel nostro contorto universo in cui sessuomania e sessuofobia si scontrano in una arena mediatica che coinvolge la realtà e la virtualità, in una contaminazione, che compromette il discernimento e alimenta tanti tipi di pruderie che niente hanno a che fare con l’arte e la civiltà’.

Michele Tombolini sceglie di trattare questo tema perché, afferma: ‘sono da sempre sensibile alle tematiche sociali e ritengo che quella della pedofilia sia una piaga da affrontare ed arginare con tutti i mezzi possibili. L’arte, oltre a rappresentare il bello deve avere, a mio avviso, una valenza sociale. È uno strumento potente in grado di scardinare le coscienze, uno strumento per contrastare anche gli aspetti più drammatici della società moderna. 

L’intero progetto “Open Call For Ideas” è stato possibile grazie a una collaborazione tra la Questura di Venezia, la Biennale di Venezia e la galleria Cris Contini Contemporary. Da oltre due decenni la Biennale dedica importanti energie alle attività Educational: ogni anno decine di migliaia di bambini, ragazzi, giovani, adulti, famiglie, aziende e appassionati, fruiscono di una offerta di attività e iniziative in costante crescita. L’obiettivo principale delle attività Educational della Biennale è da sempre favorire l’incontro dei giovani con le arti contemporanee: un incontro che si declina in modo unico e irripetibile a seconda dell’età, degli interessi, delle motivazioni, delle domande e della provenienza di ciascuna persona. Tra le varie iniziative, di particolare rilevanza è l’attenzione a quei giovani che si accostano alla cultura contemporanea da condizioni di disagio o di marginalità, o che si aspettano da una istituzione quale è La Biennale una attenzione speciale rispetto alla disabilità o all’esclusione sociale.

A tal fine l’area Educational ha sviluppato un’ampia offerta di iniziative dedicate sia a persone affette da disagio psichico, da dipendenze e da forme anche gravi di esclusione, sia a persone che si trovano in un momento critico della loro esistenza, come richiedenti asilo o vittime di violenze e abusi. Tutte queste attività si svolgono da anni con passione ed è in quest’ ottica che La Biennale di Venezia ha accolto con favore l’appello della Questura di Venezia nel collaborare assieme lanciando una open call al fine di sensibilizzare e dar voce ai giovani rispetto al bullismo, al cyberbullismo e alla violenza nei confronti di tutte le vittime vulnerabili attraverso l’Arte e la creatività.

Per informazioni sul progetto didattico, è possibile contattare l’indirizzo promozione@labiennale.org.

 

 

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