Portfolio – Nicole Russo, Visioni Extratemporali

“Tra mistero e ricerca, tra luoghi e non luoghi, tra realtà e sogno: è qui che le mie visioni hanno un inizio, ma non hanno una fine.” Così esordisce questa giovane fotografa per presentarci il progetto che pubblichiamo. Parte dalle sue stesse radici, dalla memoria che il mezzo fotografico ha da sempre il compito di conservare e al quale lei affida i ricordi e la celebrazione di un antenato artista che parecchie tracce deve aver lasciato nel suo animo. Come in una sequenza filmica fatta di fotogrammi atemporali e di flashback, di reperti conservati e soste nel presente, indaga il senso stesso della sua identità svelandoci un nonno scultore che creava figure ancestrali, oniriche, utilizzando materia proveniente da altri esseri viventi: gli alberi. Legno che prende forma dalle mani e diventa altro, fino a incanta una bimba lasciandole indelebili ricordi intimisti. Dal ceppo grezzo alle forme scultoree fino all’operazione meccanica e visuale compiuta da lei anni dopo, per una lettura aggiornata che di nuovo si ritrasforma in materia nelle stampe preziose che realizza, in un dialogo costante tra mondo naturale ed esseri umani. (Barbara Silbe)

 

Come lei stessa racconta: “Ho sentito il bisogno di indagare e intraprendere un viaggio emotivo attraverso l’identità familiare e personale. Una ricerca estetica dove si intravedono connessioni con la natura e con la dimensione onirica della mente. Mio nonno Gaetano in “Visioni Extratemporali”, testo risalente agli anni ‘70’ 80, descrive minuziosamente alcune visioni che lo colgono in un momento di convalescenza dettato dalla malattia (un’influenza): un susseguirsi di immagini, alcune mostruose, altre curiose, fino all’apparizione di un angelo custode.”

“Visioni Extratemporali” nasce dall’esigenza di reinterpretare e dar nuova forma, attraverso il mezzo fotografico, alle opere in legno da lui realizzate negli anni ’80. Era scultore e artigiano. Dai suoi pensieri trascritti deriva il titolo e la natura del progetto stesso. Raccontava di visioni, volti e maschere, che prendevano poi forma nelle sue sculture. L’immagine “Incondizionato Essere” rappresenta in questo senso un punto di partenza, un’apparizione luminosa, una figura misteriosa che cerca sé stessa nel mondo.

Velatamente si parla di liaison: connessioni con la natura e con la mente, e soprattutto con la famiglia, ossia il contesto da cui veniamo e le relazioni che, come i rami di un albero, ci tengono legati alle persone a noi care, i primi modelli di riferimento che impariamo ad osservare, a conoscere e ad amare.

Si tratta di un viaggio emotivo, che diventa una ricerca verso la propria identità- personale e familiare. Da qui la progressiva scomparsa della maschera e la perdita del contatto con la natura nuda che man mano diviene legno e oggetto tangibile. L’indagine romantica ed estetica sul confronto tra la dimensione umana e quella spaziale è preponderante ma viene alternata alla ricerca psicologica e più intimistica che ha il suo apice con l’autoritratto dell’artista.

Lo scatto Hand of Memory è catartico: attraverso un’esplosione di emozioni contrastanti l’artista rivede i ricordi legati al suo passato e si ricongiunge al tocco della nonna materna.

Hand of Memory, 2018

Selfportrait

Con le poche forze che le erano rimaste, appoggiò delicatamente la sua mano stanca sulla mia. Le gocce fuori tintinnavano ininterrottamente. C’era odore d’inverno e il freddo mi penetrava le ossa. A differenza della mia, la sua mano era calda, al tatto morbida e segnata da ottantatré anni di vita. In quel momento sentii una scossa di calore scendermi per tutta la schiena. Una sensazione infinita, durata però solo il tempo di un attimo.

Mi alzai di scatto; tutto intorno a me sembrava svanire, e senza ricambiare “l’abbraccio”, me ne andai. Tra le mie paure, l’intensità del suo tocco se ne andò per sempre.

Le fotografie appaiono emblematiche ma al contempo razionali, pulite, nitide, lasciando intravedere gli insegnamenti derivati dalla formazione grafica dell’artista.

Oltre alla forte ricerca in fase preliminare, fondamentali diventano le successive fasi di post-produzione, editing e scelta delle tecniche di stampa.

 

La scelta di stampare alcune fotografie ai sali di platino e palladio, grazie al prezioso supporto di Giancarlo Vaiarelli, maestro in questa antica tecnica, è stata fatta con l’obbiettivo di ridare ai soggetti la propria essenza materica quanto più lunga nel tempo.

 

Lo scatto Madre con maschera, 2018 è l’approdo e la ricerca di equilibro di una figlia nei confronti di una madre, il punto di riferimento che ognuno ricerca nel mondo. Un corpo che crea l’orizzonte tra terra e spazio infinito. L’acqua rappresenta la vita, la nascita e il mutamento del corpo.

La maschera è la continua ricerca di identità.

 

Da essere Umano questa è stata la scintilla che mi ha spinta a percorrere un viaggio per

comprendere a pieno me stessa e i miei valori.

Quando le mie ricerche si sono focalizzate sulle sculture in legno che mio nonno Gaetano ha

lasciato in eredità alla mia famiglia, ho trovato un mezzo per mettermi in contatto con lui.

Un dialogo che ha innescato un viaggio a ritroso nel tempo fino allesatto istante in cui è stato

spinto dal bisogno di realizzare queste opere.

Più scoprivo sulle sue visioni e più prendevo coscienza del mio ruolo in questa storia.

Chi sono io quindi?

Sono un messaggero, un narratore, che con il suo linguaggio mette in contatto il passato con il futuro e la speranza di lasciare alle persone che si ritroveranno nella mia storia un modo per ritrovare se stesse.”

 

Note biografiche

Nicole Russo è nata nel 1994 sulle rive del Lago di Garda. Laureatasi in Graphic Design e Comunicazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brescia nel 2017, fin da subito inizia a lavorare come fotografa in ambito pubblicitario, sviluppando una particolare passione per la ritrattistica e avvicinandosi al mondo della moda. Successivamente, decide di approfondire le sue conoscenze nel campo della fotografia iscrivendosi al Master presso l’Istituto Raffles di Milano, durante l’anno accademico 2017/2018. Qui ha avuto modo di lavorare con professionisti di fama internazionale e di approfondire temi legati al mondo delle belle arti e al mercato dell’arte. A giugno 2018 partecipa alla mostra collettiva “The Embarrassment Show” curata da Erik Kessels in collaborazione con Raffles Milano, esponendo le sue opere allo Spazio O’ di Milano. Nello stesso anno viene selezionata per un workshop diretto da Christopher Morris all’interno del circuito “Milano PhotoWeek”, con il supporto di Samsung Electronics Italia, ZERO e Sky Arte.

Nel 2019 partecipa alla mostra collettiva Fotografia Zero Pixel, festival fotografico internazionale pensato per dare voce alla fotografia analogica. Sempre nello stesso anno espone i suoi lavori alla mostra collettiva ImageNation Paris, dove viene confermata per l’edizione 2023.  Nel 2022/2023 è chiamata alla Direzione Artistica di un brand di hair & skin care, per il quale ha curato l’immagine dalle scelte editoriali e di branding alla realizzazione di una visual identity. Attualmente Nicole lavora come fotografa nel settore della moda e delle belle arti.

 

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