La rappresentazione della morte è uno dei tratti caratteristici più importanti dell’espressione dell’identità messicana. Dalla ritualità dei sacrifici umani in epoca pre-ispanica alle celebrazioni festive del Giorno dei Morti che oggi affollano luoghi pubblici e privati in tutta la Nazione, il rapporto con l’aldilà ha sempre aperto lo spazio sincretico di una geografia culturale che, amalgamando sacralità e ironia, ha saputo costruire un dialogo ininterrotto tra spiritualità indigena e tradizione cristiana. Esorcizzata, celebrata e santificata nello spirito, la morte fa parte di quel flusso di immagini mistiche che, dalla frontiera settentrionale alle giungle del Chiapas, hanno saputo disegnare i contorni della sfera ontologica nazionale.
La commemorazione dei defunti in Messico è inverosimilmente un’esplosione di vita che si manifesta come un’enorme parata carnevalesca lugubre e surreale, durante la quale si beve, si canta e si offrono doni ai defunti con i quali ci si ricongiunge allegramente. In aggiunta alla straordinaria partecipazione popolare, questo reportage ambisce a raccontare anche le diverse declinazioni dei festeggiamenti, come nel caso della capitale che diventa in quei giorni teatro di rivendicazioni politiche e sociali per le vittime di episodi di storia recente. Ho voluto testimoniare la complessità della festività senza cedere al folklore delle maschere. Il lavoro è stato realizzato interamente in bianco e nero, una scelta dettata dall’intenzione di offrire una prospettiva distintiva e profonda sull’evento. Questo approccio mira a evidenziare la dimensione emotiva e spirituale della celebrazione, mettendo in luce momenti di intimità e riflessione personale. L’obiettivo è andare oltre le rappresentazioni convenzionali, mettendo in luce la complessa interazione tra commemorazione e festeggiamento in questa tradizione unica.
Note biografiche
Filippo Cristallo è un fotografo nato e residente ad Avellino, noto per la sua passione e dedizione al reportage fotografico. Attratto dagli strumenti espressivi e dalle possibilità interpretative offerte da questo genere, Cristallo ha intrapreso un percorso professionale distintivo nel campo della fotografia. Nel 2013 ha partecipato alla mostra collettiva “12×12” presso il Teatro Gesualdo di Avellino, presentando lavori incentrati su Napoli. Seguendo questa linea espressiva, nel 2015 ha esposto il suo reportage “My Mexico” al Circolo della Stampa di Avellino.
Un momento significativo nella sua carriera è stato nel 2017, quando, in collaborazione con Antonella Cappuccio, ha realizzato il progetto “Memorie di palazzo”. Questo lavoro è stato presentato in occasione di Fotografia Europea a Reggio Emilia e al Museo Antropologico Visivo di Lacedonia (AV). L’anno successivo, una versione ampliata di “Memorie di palazzo” è stata esposta al PAN (Palazzo delle arti di Napoli).
Nel 2018, Cristallo ha introdotto il progetto “Senza Tempo”, esposto ad Avellino al Circolo della Stampa. Questo progetto è stato accompagnato dalla pubblicazione di un libro omonimo, edito da Edizioni Zerotre. Poi, nel 2021, insieme ad Antonella Cappuccio, ha pubblicato il libro “Memorie di palazzo”. Più recentemente, nel dicembre 2022, ha partecipato alla mostra collettiva “Latino America Inspira” a Roma presso Casa Argentina. I suoi lavori sono stati ampiamente riconosciuti e pubblicati da diverse riviste di settore.