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Il Festival Segni è alla sua nona edizione

Prosegue fino al 10 settembre il Festival di Fotografia Segni, che si svolge da ormai nove anni a Capo di Ponte, in Valle Camonica (Brescia), per valorizzare e promuovere la cultura fotografica intrecciando diverse dimensioni: la fotografia come mezzo espressivo e artistico, come mezzo documentario e storico, ma anche come attiva possibilità di partecipazione e scoperta del patrimonio artistico del territorio.

La rassegna propone otto giornate di presentazioni e nove mostre principali, a cui si aggiungono tre eventi speciali, lo spazio espositivo autogestito dalle associazioni del territorio con altre quattro mostre, e dieci spazi dedicati a SEGNI Off, mostre fuori catalogo dedicate a fotografi emergenti, per un totale di più di venti mostre fotografiche. Il programma, molto ricco, vede tra gli autori principali Gian Butturini, Andrea Zampatti, la prestigiosa Fondazione 3M, Ken Damy, Paolo Pobbiati, Erminio Annunzi e Gianbattista Uberti e tra le location ritorna la splendida Casa Zitti, si conferma la Pieve di San Siro e altre case storiche di Capo di Ponte come Casa Briscioli, Casa Tempini e Casa Malaguzzi.  

Le mostre saranno visitabili dalle 17 alle 22 per tutti i giorni di apertura del festival e valorizzate da incontri in presenza con gli autori. Sono previsti incontri con vari esponenti del mondo della fotografia, come  Erminio Annunzi, che proporrà un incontro dal titolo “Racconti del paesaggio”, Andrea Zampatti ci accompagnerà nel suo mondo selvatico fatto di natura e silenzi con “i miei silenzi”, Paolo Pobbiati presenterà il libro “Invasioni di campo”. Gli eventi speciali saranno ospitati dal MuPre – Museo della Preistoria della Valle Camonica. SEGNI Off propone invece dieci mostre di fotografi emergenti o amatoriali attraverso un concorso aperto a tutti, che saranno allestite in vari spazi di Capo di Ponte.

La Città della Cultura è da sempre un punto cardine di SEGNI, e anche quest’anno è diventata un luogo autogestito nel quale il festival porta le voci delle comunità. Quattro realtà del territorio si raccontano attraverso la fotografia, con quattro mostre realizzate da Spazio Autismo, dal CAI, dal Collettivo 5.37 e dall’Associazione K-Pax.

Il Festival è organizzato dall’Agenzia Turistico Culturale del Comune di Capo di Ponte, con la collaborazione del Comune e con la direzione artistica di Graziano Filippini

Informazioni sul sito www.segnifestivalfotografia.it e sulle pagine facebook e instagram del Festival SEGNI

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Mostre – Luce della Montagna, quattro grandi maestri a Brescia

Di Fabrizio Bonfanti

Se non avete mai visitato Brescia, andateci, perché è una cittadina bellissima e in questo periodo è in splendida forma in quanto Capitale della Cultura (con la cugina Bergamo). Se amate la montagna e la fotografia, dovete andare a Brescia entro il 25 giugno per visitare la mostra “La luce delle montagna” allestita al Museo di Santa Giulia e inserita nell’ambito del Brescia Photo Festival come una delle più importanti mostre mai realizzate sul tema, che offre la possibilità di vedere i lavori di quattro maestri della fotografia di montagna del Novecento: Martín Chambi, Ansel Adams, Vittorio Sella e Axel Hütte. Quattro sguardi diversi ed emozionanti sulle catene montuose dei quattro continenti, con un percorso che non è concepito come una collettiva, ma come quattro distinte sezioni personali  dedicate ai diversi sguardi qui ospitati. Si tratta di fotografi che, nella seconda meta dell’Ottocento e nel Novecento, raggiungevano luoghi remoti caricandosi banchi ottici e macchine fotografiche pesanti sulle spalle, affrontando complesse spedizioni con mezzi esigui. Senza di loro non avremmo una documentazione così dettagliata di questi santuari della natura di quei secoli.

Il peruviano Chambi (1891-1973), attivo a inizio del secolo scorso, ci regala visioni della gente e dei luoghi del sud America, il suo sguardo ci racconta di minatori, indigeni Quetchua, contadini che abitano le montagne del Perù. I paesaggi di Machu Picchu sono straordinari. La sua rassegna presenta 40 immagini, appositamente stampate per l’appuntamento bresciano dalle lastre di vetro emulsionate originali, le stesse che venivano trasportate a dorso di mulo su e giù per le Ande all’epoca.

Poi si passa al maestro assoluto Ansel Adams  (1902-1984): è emozionante poter vedere  trenta stampe vintage da lui firmate e immaginarlo all’ingranditore in camera oscura per realizzarle. Particolarmente curata è la tecnica realizzativa e la stampa, nonché la sua paziente lettura del tempo al fine di registrare il paesaggio nella sua forma più autentica e primitiva. Ambientalista ante litteram, Adams affermava che “ogni giorno devo scrivere ai giornali per ricordare loro l’importanza dell’ambiente e della sua difesa”. I suoi paesaggi dello Yosemite, visti da vicino, lasciano il segno. Presente anche la famosissima opera  “Moonrise”.

Po è il turno di un italiano: Vittorio Sella (1859-1943), nome importante per tutti gli appassionati di montagna, autore ed esploratore che ha documentato i paesaggi delle nostre Alpi dove si vedono ghiacciai che ormai hanno perso buona parte della loro massa e cime che a guardarle ora sono spoglie dalla neve. Tra le particolarità, la rassegna bresciana ospita una fotografia di Sella scattata dallo stesso campo base dal quale Compagnoni e Lacedelli partirono per conquistare la vetta del K2 nel 1954 e che usarono per tracciare la via per la salita.

Chiude il percorso il tedesco Axel Hütte (classe 1951), con lavori che tolgono semplicemente il fiato: sono esposte stampe di grandi dimensioni, realizzate con tecniche moderne, che proiettano i visitatori nel mondo del sogno e li ipnotizzano con i dettagli precisi e i colori rarefatti. L’autore ha anche realizzato una serie speciale per questa mostra ritraendo le cime del Brenta. Lui rappresenta l’evoluzione e la sintesi contemporanea dei lavori di Sella e Adams. Allievo di Bernd e Hilla Becher, uno dei cinque protagonisti della cosiddetta Düsseldorf Academy (con Andreas Gursky, Thomas Struth, Candida Höfer e Thomas Ruff), Hütte è un instancabile viaggiatore, grande camminatore e ciclista semiprofessionista, perfezionista dell’immagine analogica, paziente e tenace nella sua ricerca della fotografia “completa” ove ogni dettaglio deve aderire a un progetto di immagine che è innanzitutto costruito nella sua mente

Accompagna la mostra un catalogo edito da Skira.

Info:

Luce della Montagna. Vittorio Sella, Martín Chambi, Ansel Adams, Axel Hütte.

Dal 24 Marzo 2023 al 25 Giugno 2023 a cura di Filippo Maggia, prodotta dalla Fondazione Brescia Musei e da Skira

Museo di Santa Giulia, Via dei Musei, 81, 25121 Brescia BS

tel. 030/2977833

BRESCIA PHOTO FESTIVAL (VI edizione). CAPITALE
Brescia, Museo di Santa Giulia, Mo.Ca. – Centro per le Nuove Culture, sedi varie
24 marzo – 27 agosto 2023

www.bresciamusei.com

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A Brescia nasce LAC, Libera Accademia Creativa

Per dare sempre maggior valore alla fotografia, nel nostro Paese servono proposte di alto livello culturale, lo affermiamo da sempre. Serve un approccio serio a ogni livello di competenza – artistica, commerciale, documentale – partendo da una  formazione che prepari alla grande competizione professionale che questo ambiente riserva. E’ anche per queste ragioni che siamo felici di annunciare e sostenere la nascita di una nuova realtà accademica. Si chiama LAC, Libera Accademia Creativa, e avrà sede a Brescia. La scuola nasce con particolare attenzione alla preparazione di professionisti dell’immagine e del video che possano operare nel settore della moda e della pubblicità e con l’obiettivo di formare gli studenti in un ambiente a contatto diretto con i clienti e le richieste del mercato. Saranno affrontate tutte le specifiche figure del settore tra cui fotografia, produzione, styling, makeup, teoria e storia della fotografia nella moda, postproduzione, video making, editing e direzione artistica. La sezione dedicata ai laboratori è quella di maggiore concentrazione con un corposo numero di ore attive dedicate sia agli aspetti tecnici che creativi di questo mestiere. Nel corso dell’anno accademico che aprirà a settembre, saranno organizzati anche workshop specifici e interventi con personaggi di spicco nel panorama della fotografia italiana, nonché talk con gli stessi sponsor tecnici dell’accademia.
LAC si propone come scuola innovativa specializzata, che punterà su un team di docenti d’eccezione e  si occuperà in forma attiva delle produzioni di clienti e brand con un team interno specializzato in fotografia e video commerciali, altro step importante nel percorso di formazione degli iscritti.
Per maggiori informazioni: https://www.lac-accademiacreativa.it/
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Mostre – WESTON Edward, Brett, Cole, Cara. Una dinastia di fotografi

Fino al 24 luglio, al Museo di Santa Giulia di Brescia, saranno esposte ottanta opere dei quattro autori, quaranta solo del più celebre Edward, tra cui i suoi maggiori capolavori: dai ritratti plastici ai nudi che esaltano forme e volumi, dalle dune di sabbia agli oggetti trasformati in sculture, sino ai celebri vegetable – peperoni, carciofi, cavoli – e le conchiglie riprese in primissimo piano. Spesso direttamente paragonata alla pittura e alla scultura, la fotografia di Edward Weston è l’espressione di una ricerca ostinata di purezza, nelle forme compositive come nella perfezione quasi maniacale dell’immagine. L’autore indaga gli oggetti nella loro quintessenza, eleggendoli a metafore visive degli elementi stessi della natura.

La collettiva è il principale appuntamento del Brescia Photo Festival – iniziativa promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con Ma.Co.f – Centro della fotografia italiana che quest’anno verterà sul tema Le forme del ritratto – e raccoglie anche quaranta fotografie realizzate dai figli dell’artista, Brett e Cole, e della nipote Cara. Una dinastia, appunto, che si sviluppa poi con la ricerca di Brett Weston che ridefinisce la rappresentazione della natura, dalla grande veduta al primo piano, in chiave astrattista; il fotografo sovente opera per sottrazione, isolando pochi elementi che graficamente, come fossero disegnati a matita sul foglio, animano e giustificano i vuoti. L’indagine formale di Cole Weston, fatta eccezione per la serie dei Landscape, si caratterizza per la fisicità dell’immagine, al punto che sembra di poter toccare gli elementi naturali che la compongono. L’aver visto centinaia di opere e aver curato, nel periodo in cui dirigeva la Weston Gallery, mostre di importanti autori americani, ha contribuito a sviluppare in Cara Weston un senso critico accurato che, traslato nella propria esperienza, induce un approccio alla fotografia meditativo e intenso.

L’intera collettiva è curata da Filippo Maggia, prodotta dalla Fondazione Brescia Musei e da Skira e progettata in stretta sinergia con la famiglia Weston. Riunisce, per la prima volta, le fotografie dei quattro autori. “La disponibilità offerta dalla famiglia Weston nel costruire questa mostra – afferma Filippo Maggia – si è rivelata un valore aggiunto unico e fondamentale per avere una selezione di opere preziosa e completa, di veri capolavori del padre Edward, un genio assoluto della fotografia, e di opere significative dei figli Brett e Cole che di fatto scopriamo solo ora in Italia, come la nipote Cara ancora in attività”.

“Sono veramente pochi i fotografi che hanno modernizzato la lingua della propria arte – commenta Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei – intervenendo profondamente con la propria poetica nel definire le architravi stesse di una disciplina. In questo senso la mostra che portiamo a Brescia propone uno straordinario esercizio di modernità che in tutto il Novecento, prima Edward e poi in modo diverso i suoi figli Brett e Cole e la nipote Cara hanno professato, la modernità che pone sullo stesso piano il corpo, gli elementi vegetali e del regno animale trattati con l’occhio del ritrattista, esplorando in questo modo un filone narrativo che nel secondo Novecento trasformerà anche tecnologicamente la fotografia con l’invenzione delle macro e con la grande attenzione allo sguardo trasversale sugli oggetti del nostro microcosmo. La città di Brescia e Fondazione Brescia Musei possono dirsi orgogliosi di proporre per la prima volta in Italia questo sguardo trasversale cross-generazionale. La mostra di Edward Weston è uno straordinario avanzamento della nostra capacità organizzativa e produttiva con un salto di qualità verso il benchmark internazionale che il contenitore fotografico di Santa Giulia ormai può consapevolmente presidiare”.

L’aspetto d’eccellenza che caratterizza l’intera esposizione è stato quello di poter lavorare a stretto contatto con la famiglia Weston. La totalità delle immagini di Edward presenti in mostra è stata stampata dal maestro e dagli eredi: alcuni scatti da lui stesso, altri dal figlio Cole, seguendo le istruzioni trasferite dal padre. Negli ultimi anni della malattia del maestro, i figli lo hanno infatti assistito in camera oscura, dando in questo modo vita a una delle collezioni più organiche di tutto il Novecento, con cui Fondazione Brescia Musei ha avuto l’onore di potersi confrontare.

Catalogo pubblicato da Skira

Al Museo di Santa Giulia e in altre sedi espositive cittadine, grandi mostre e importanti eventi intorno alle molteplici declinazioni del “ritratto” nella storia della fotografia italiana e internazionale. Giunta alla sua V edizione, l’iniziativa promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con Ma.Co.f – Centro della fotografia italiana, con la curatela artistica di Renato Corsini, verte sul tema Le forme del ritratto, consolidando nuovamente la città di Brescia quale uno dei centri propulsivi di quest’arte. La kermesse si dispiega in vari luoghi della città e della provincia, tra cui la Pinacoteca Tosio Martinengo, il Mo.Ca. – Centro per le Nuove Culture, il Museo Civico di Scienze Naturali, la Fondazione Vittorio Leonesio di Puegnago del Garda e la Cantina Guido Berlucchi di Corte Franca.

WESTON.Edward, Brett, Cole, Cara.Una dinastia di fotografi 

31 marzo – 24 luglio 2022Brescia, Museo di Santa Giulia

Orari di apertura: martedì – domenica, ore 10-18

Aperture straordinarie: lunedì 18 aprile e 25 aprile

www.bresciamusei.com

www.bresciaphotofestival.it

Fondazione Brescia Musei

tel. 030.2977833 – 834 | santagiulia@bresciamusei.com

 

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BRESCIA PHOTO FESTIVAL Le forme del ritratto

Giunto alla sua V edizione, il Brescia Photo Fest è promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con Ma.Co.f – Centro della fotografia italiana, con la curatela artistica di Renato Corsini. Il tema che guida i percorsi espositivi verte su Le forme del ritratto. Il fulcro del festival è il Museo di Santa Giulia, epicentro culturale cittadino gestito dalla Fondazione Brescia Musei, presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov, Istituzione produttrice dell’intera manifestazione. La kermesse si dispiega in vari luoghi della città e della provincia, tra cui la Pinacoteca Tosio Martinengo, il Mo.Ca. – Centro per le Nuove Culture, il Museo Civico di Scienze Naturali, la Fondazione Vittorio Leonesio di Puegnago del Garda e la Cantina Guido Berlucchi di Corte Franca.

Museo di Santa Giulia

Tra gli appuntamenti di maggior richiamo internazionale, la mostra WESTON. Edward, Brett, Cole, Cara. Una dinastia di fotografi, la grande monografica, allestita al Museo di Santa Giulia, dedicata a Edward Weston (1886-1958), uno dei maestri della fotografia del Novecento, le cui opere sono esposte per la prima volta in Italia a fianco di quelle dei figli Brett e Cole e della nipote Cara. L’esposizione, curata da Filippo Maggia, promossa da Fondazione Brescia Musei e Skira e progettata in stretta sinergia con la famiglia Weston, propone oltre 80 capolavori, tra cui 40 del solo Edward, con i suoi lavori più significativi: dai nudi plastici, dalle dune di sabbia, dagli oggetti trasformati in sculture sino ai celebri vegetable – peperoni, carciofi, cavoli – e dalle conchiglie inquadrate in primissimo piano. Paragonata dalla critica alla pittura e alla scultura, la fotografia di Edward Weston è l’espressione di una ricerca ostinata della purezza, nelle forme compositive così come nella perfezione quasi maniacale dell’immagine. L’autore indaga gli oggetti nella loro quintessenza, eleggendoli a metafore visive degli elementi stessi della natura.

Aspetto d’eccellenza che caratterizza l’esposizione è stata l’opportunità di lavorare a stretto contatto con la famiglia Weston. La totalità delle immagini di Edward presenti in mostra è stata stampata dalla famiglia: alcuni scatti da lui stesso, altri dal figlio Cole, seguendo le istruzioni trasferite dal padre. Negli ultimi anni della malattia del maestro, i figli lo hanno infatti assistito in camera oscura, dando in questo modo vita ad una delle collezioni più organiche del ‘900, con cui Fondazione Brescia Musei ha avuto l’onore di potersi confrontare.

 

Pinacoteca Tosio Martinengo

 Nella nuova Pinacoteca Tosio Martinengo si potrà ammirare un insolito dialogo tra collezionisti che hanno fatto la storia: Peggy e Paolo. Una passione senza tempo. Il Brescia Photo Festival mette infatti in scena un inedito dialogo tra Paolo Tosio e Peggy Guggenheim, in un celebre scatto di Gianni Berengo Gardin: a distanza di più di un secolo, l’uno dall’altra, due collezionisti affidano al ritratto la memoria della loro passione. Un progetto one-off dedicata che Gianni Berengo Gardin dedica a Peggy Guggenheim, fotografata nella sua dimora veneziana a Palazzo Venier dei Leoni, sullo sfondo una scultura di Calder. Di fronte a lei, di Luigi Basiletti, il Ritratto del conte Paolo Tosio, il mecenate illuminato grazie al cui lascito, 170 anni fa, nel 1851, la città di Brescia inaugurò la prima galleria civica d’arte contemporanea in Italia, oggi la Pinacoteca Tosio Martinengo, recentemente aperta nuovamente al pubblico dopo un’importante operazione di riallestimento di sette sale e della sezione dedicata alle opere del ‘700.

Al grande maestro della fotografia Gianni Berengo Gardin è dedicata anche la serata di giovedì 31 marzo al cinema Nuovo Eden, quando, in occasione dell’apertura del Brescia Photo Festival, è in programma in prima visione per Brescia, il film Il ragazzo con la Leica. 60 anni d’Italia nello sguardo di Gianni Berengo Gardin, di Daniele Cini e Claudia Pampinella.

 

Mo.Ca.

 Nel centenario della nascita, inoltre, al Mo.Ca. il Brescia Photo Festival ricorda Pier Paolo Pasolini, con la mostra di ritratti Pier Paolo Pasolini. Per essere poeti, bisogna avere molto tempo, curata da Renato Corsini e Gerardo Martorelli. L’esposizione restituisce una visione intimista del grande intellettuale: il rapporto con la madre, la passione per il calcio e le amicizie più profonde sono i temi di un corpus di fotografie scattate da importanti autori italiani quali Gianni Berengo Gardin, Federico Garolla, Sandro Becchetti, Aldo Durazzi, Ezio Vitale. A Pier Paolo Pasolini, in occasione del Brescia Photo Festival, anche il cinema Nuovo Eden, art house cittadina della Fondazione Brescia Musei, dedica un programma speciale, Pasolini 100, con una selezione dei suoi capolavori in versione restaurata, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Oltre alla rassegna dedicata a Pier Paolo Pasolini, il Mo.Ca. accoglierà Maurizio Frullani, con un focus sui ritratti al femminile nella “sua” Eritrea realizzati tra il 1993 e il 2000 nella Massaua piagata dalla guerra; Fabrizio Garghetti, con la sua documentazione delle avanguardie artistiche italiane della metà degli anni ’60; N.V. Parekh, con i suoi celebri reportage da Mombasa.

Altre sedi in città e provincia

Il Brescia Photo Festival si completa anche con tre mostre allestite in altre sedi della città e della provincia. Al Museo Civico di Scienze Naturali è possibile ammirare l’esposizione Claudio Amadei. Farfalle, immagini che scompongono il reale ed interpretano in maniera spesso dissacrante quello che la natura offre; la Fondazione Vittorio Leonesio di Puegnago del Garda, con la mostra La rivoluzione umana di ZENG YI, protagonista della fotografia cinese tra gli anni Novanta e il nuovo Millennio, che documenta il volto della Cina più nascosto, e la Cantina Guido Berlucchi di Corte Franca, che il 29 aprile inaugura I ritratti della Dolcevita, un’esposizione che documenta un modo di interpretare la fotografia che ha segnato un’epoca.

Anche nell’edizione 2022 del Photo Festival, il programma sarà arricchito dal palinsesto BRESCIA PHOTO FRIENDS che coinvolge librerie, biblioteche e le boutique del centro: 45 realtà cittadine affiancano la Fondazione Brescia Musei attraverso progetti di comunicazione condivisi: una rete, tra biblioteche, gallerie, associazioni e negozi, che permea la città dell’immagine della kermesse in modo capillare e diffuso.

La nuova edizione sarà come di consueto occasione per una serie di attività dedicate, curate da Fondazione Brescia Musei: visite guidate dedicate, workshop di fotografia, conferenze e laboratori per famiglie e adulti, per il pubblico e per le scuole di ogni ordine e grado, che consentiranno di approfondire i contenuti del Brescia Photo Festival ed avvicinare il mondo della fotografia a tutte le età.

 

BRESCIA PHOTO FESTIVAL 2022 – V EDIZIONELe forme del ritratto

31 marzo – 24 luglio 2022

Museo di Santa Giulia, Pinacoteca Tosio Martinengo, Mo.Ca e altre sedi in città e provincia

Orari di apertura:

Museo di Santa Giulia e Pinacoteca Tosio Martinengomartedì – domenica, ore 10-18Aperture straordinarie: lunedì 18 aprile e 25 aprile

Mo.Camartedì – domenica, ore 15-19

Biglietto intero Brescia Photo Festival: € 11

Biglietto ridotto: € 9 (Dai 14 ai 18 anni; sopra i 65 anni; studenti universitari e delle accademie di Brescia, titolare Brescia Card Museums Mobility, titolare Desiderio Card, titolare Skira card, titolare Feltrinelli card, abbonato Trenord (in possesso di tessera IO VIAGGIO + 1 eventuale accompagnatore), abbonato BergamoNews Friends, socio ICOM, socio Touring Club Italiano, abbonamento Musei Torino Piemonte, membro Alleanza Cultura)

Biglietto ridotto gruppi: € 8 (Gruppi da 10 a 20 o 25 persone)

Biglietto ridotto scuole: € 6

Biglietto ridotto speciale: € 6 (Bambini 6-13 anni, disabili)

bresciamusei.com

bresciaphotofestival.it